“L’utilizzo dei computer e delle tecnologie informatiche nello sviluppo tecnologico di fatto mette in evidenza una sfida linguistica che avviene al confine tra uomo e macchina”. Paolo Benanti, accademico della Pontificia Accademia per la Vita, ha delineato così lo scontro in atto nella quarta rivoluzione industriale, dominata dall’intelligenza artificiale e dagli algoritmi. “Nel processo di interrogazione reciproca tra uomo e macchina sorgono proiezioni e scambi, finora impensati”, la tesi dell’esperto, intervenuto oggi in sala stampa vaticana alla presentazione del workshop e della assemblea della Pontificia Accademia per la Vita su “The ‘good’ Alghoritm? Artificial Intelligence: Ethics, Law, Health”, in programma da domani al 28 febbraio nell’Aula Nuova del Sinodo: “La macchina si umanizza mentre l’uomo si macchinizza”. “Cosa vuol dire umanizzare la tecnica e non macchinizzare l’uomo?”, si è chiesto il relatore: “Quando compie delle scelte, l’essere umano conosce una qualifica profonda e radicale delle sue azioni: il bene e il male. L’uomo scopre con la propria libertà un senso di responsabilità che la nostra tradizione occidentale ha chiamato etica. L’etica caratteristica squisitamente umana, ci rende unici e si fonda sui valori. Anche la macchina sceglie su dei valori – ma sono i valori numerici dei dati”. “Se vogliamo che la macchina sia di supporto all’uomo e al bene comune, senza mai sostituirsi all’essere umano, allora gli algoritmi devono includere valori etici e non solo numerici”, la proposta di Benanti: “Abbiamo bisogno di poter indicare i valori etici attraverso i valori numerici che nutrono l’algoritmo”. “L’etica ha bisogno di contaminare l’informatica”, ha proseguito l’esperto, secondo il quale “abbiamo bisogno di un’algor-etica, ovvero di un modo che renda computabili le valutazioni di bene e di male. Solo in questo modo potremo creare macchine che possono farsi strumenti di umanizzazione del mondo. Dobbiamo codificare principi e norme etiche in un linguaggio comprensibile e utilizzabile dalle macchine. Perché quella delle AI sia una rivoluzione che porta a un autentico sviluppo, è tempo di pensare un’algor-etica”. In questa prospettiva, la “Roma Call” che sarà firmata il 28 febbraio “vuole essere l’inizio di un movimento che porti insieme gli uomini di buona volontà a cooperare perché scelte etiche, paradigmi giuridici e adeguate azioni educative rendano la società civile capace di affrontare questa nuova stagione”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *