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La Giornata della Memoria vissuta ad Acquaviva Picena

ACQUAVIVA PICENA – L’Amministrazione Comunale di Acquaviva Picena e l’ISC “De Carolis” si sono uniti per il “Giorno della Memoria”, la giornata istituita proprio per non dimenticare le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei e di quelli considerati scomodi, la loro deportazione, la loro prigionia, la morte di moltissimi di loro e la crudeltà dei campi di concentramento. Per vivere questo momento importante è stata scelta la visione del film “Il viaggio di Fanny”, tratto da una storia vera. Gli alunni hanno così potuto conoscere la situazione di molti bambini della loro età in quel particolare momento storico. Il sindaco di Acquaviva Picena Rosetti ha detto: “ Il film vi parla del periodo della seconda guerra mondiale e in particolar modo il viaggio di una ragazza della vostra età. Voi siete la generazione che ancora molto più di noi, rischia di dimenticare tutto quello che è successo. Perché non ci saranno più esempi reali, persone che ancora sono vive e che hanno subito le leggi razziali sulla loro pelle, queste persone che ancora possono raccontare in prima persona quello che hanno visto e subito: ad esempio, vi possono fare vedere sul loro braccio il numero che gli veniva stampato. Quindi è importante organizzare giornate come queste dove si sottolinea il valore della memoria di questi eventi. Dai quindici ai diciassette milioni di persone morte in questa tragedia, senza contare quelli che hanno combattuto, dai cinque ai sei milioni erano ebrei e purtroppo ancora oggi in alcune persone l’odio è ancora vivo. Avete un compito importante che è quello di insegnare a non avere pregiudizi. Ora vi lascio alla proiezione del film, io mi fermerò a guardarlo insieme a voi”. La dirigente scolastica Cannizzaro nella sua riflessione ha detto: “Abbiamo cercato di veicolare il messaggio “mai più”, non solo con la visione del film “Il viaggio di Fanny”, ma anche attraverso il corpo, in un flash mob in piazza molto suggestivo e partecipato. I ragazzi hanno mimato, con i loro corpi, le catene e le barriere che tristemente, a volte, dividono l’umanità. Questo è stato il nostro 27 gennaio”. Il prof. Anti ha detto: “Non pensate che questa sia una giornata meno importante delle altre perché non siete a scuola a far lezione, questa giornata è importantissima perché quello che è successo nel passato ci riguarda ancora, non dobbiamo dimenticare la tragedia delle persecuzioni che hanno subito persone come noi. Affinché ciò non avvenga più, è bene ogni anno il 27 gennaio, fermarsi a ricordare”.