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Colonnella: i ragazzi di 3° Media incontrano il biologo marino Paolo Degiovanni

Si è svolto nella mattinata di lunedì 20 gennaio, presso il cineteatro di Corropoli, il convegno dal titolo “Cronache dal Mar Plastico” a cui gli alunni di Terza Media della Scuola di Colonnella hanno preso parte, incontrando il Dott. Paolo Degiovanni, biologo marino che vanta collaborazioni e scambi professionali con enti nazionali (come il CNR ed il MUSE) ed internazionali (come l’Università di Phoenix negli USA), attualmente impegnato come operatore didattico al Museo delle Scienze di Trento.

L’evento, organizzato dall’Istituto Comprensivo Corropoli – Colonnella – Controguerra e rivolto agli studenti di 3° Media di tutti e tre i Plessi, si è aperto con i saluti del Dirigente Scolastico, Dott.ssa Manuela Divisi.  Subito dopo, l’illustre ospite ha iniziato immediatamente a coinvolgere i ragazzi in attività riguardanti l’Economia Circolare, per renderli consapevoli di come molti oggetti possono essere riutilizzati, di quanto la scelta di acquistare un prodotto rispetto ad un altro incida fortemente sull’ambiente e di come sia possibile trovare materiali alternativi per realizzare oggetti di uso comune nell’ottica del riutilizzo e del riciclo. Queste le parole di Degiovanni: “Negli anni ho capito che nessuno di noi è uno scienziato, ma tutti siamo cittadini e tutti quindi dobbiamo sentire dentro di noi un sentimento di responsabilità e di protezione verso l’ambiente che ci circonda. Per questo motivo ho deciso di prendere parte nel 2018 alla spedizione scientifica francese Expedition Med, l’unica realtà europea ad occuparsi da anni della presenza della plastica in mare attraverso il contributo non solo di scienziati specializzati, ma anche cittadini comuni.”

L’esperienza vissuta dal biologo ligure è un classico esempio di Cittadinanza Scientifica il cui scopo principale è quello di formare una scienza partecipata in cui tutti i cittadini diventino parte integrante del processo scientifico. L’obiettivo della campagna del 2018 a cui Degiovanni ha preso parte è stato quello di monitorare la presenza delle microplastiche nel tratto di mare compreso tra il Tirreno Settentrionale e il Mar Ligure, dove ha sede il Santuario dei Cetacei. Così il biologo ha concluso il suo racconto ai ragazzi: “Da questa esperienza, oltre che raccogliere informazioni nuove e dettagliate sulle microplastiche, ho acquisito molto materiale fotografico e video che in parte oggi vi ho mostrato; ma soprattutto ho tratto emozioni e riflessioni che resteranno con me tutta la vita, come ad esempio il sentirsi parte di un progetto scientifico importante, la curiosità di scoprire il mio territorio, l’avvistamento da vicino di creature rare e non ultime la sensazione di libertà e mistero al tempo stesso, oltre che la percezione dell’infinito.”

L’incontro ha piacevolmente sorpreso e coinvolto i ragazzi, stimolando moltissimo il loro interesse e la loro partecipazione, tanto da ricevere l’apprezzamento anche da parte dello stesso relatore: “Quando le classi arrivano preparate sull’argomento, i ragazzi sono più predisposti ad approfondire ed ampliare le conoscenze. Poi tocca a me rendere loro partecipi di quello che fanno. Sarebbe inutile far venire l’espertone a parlare loro di cose lontane e di numeri: non resterebbe nulla! Al contrario, cerco sempre di coinvolgere i ragazzi durante le attività, fornendo loro un legame, un riferimento tra quello che facciamo e diciamo all’incontro e quello che fanno e vivono nel quotidiano. È chiaro quindi che, in questa ottica, il mio compito sia solo quello di portare ad ogni ragazzo la curiosità e la passione, per poter essere prima di tutto un cittadino e poi, forse, uno scienziato. Il resto deve essere perseguito con l’aiuto della scuola e soprattutto della famiglia: infatti il problema maggiore resta quello di predicare bene e razzolare male! Avere dei buoni consigli, delle buone pratiche e dei buoni propositi non è sufficiente: se, nel contesto in cui un ragazzo vive, si agisce in maniera opposta ai principi recepiti, faticosamente riesce ad essere coerente con gli insegnamenti ricevuti, perchè a quell’età lì risulta più facile unirsi alla massa piuttosto che capire e seguire la propria coscienza personale.”

Grandi la soddisfazione e l’emozione mostrate dalla Prof.ssa Cristina Caputo, che ha fatto da tramite con il Dott. Degiovanni per la realizzazione dell’incontro, evento che va ad arricchire ancora di più i momenti di confronto e di approfondimento già previsti dal progetto Facciamo la differenza, di cui la docente è referente e che comprende molteplici attività con e per i ragazzi, come la lettura di testi tematici, la visione di video sull’argomento, qualche conferenza con esperti del settore ed alcune visite guidate presso aziende specifiche.

Notevole anche il gradimento palesato dalla Prof.ssa Manuela Valleriani: “Come referente di Professione Giornalista, posso dirmi molto soddisfatta dell’incontro di oggi, in cui la comunicazione ha incontrato l’educazione ambientale attraverso due progetti che il nostro Istituto porta avanti e che quest’anno abbiamo deciso di far dialogare. Professione Giornalista, in particolare, ha come scopo proprio quello di sviluppare nei ragazzi il pensiero critico e l’ambiente è il tema che quest’anno sembra servire proprio a questa finalità. La presa di coscienza che ciascuno può nel proprio piccolo attuare dei comportamenti per contribuire a salvare il nostro pianeta e quindi noi stessi, ma soprattutto la diffusione di una mentalità ecologica può avvenire soltanto attraverso un’informazione che sia corretta e soprattutto che si basi su fonti accreditate. È importante generare nei ragazzi la capacità di sapersi orientare nell’ambito dell’informazione, sapendo distinguere le notizie vere da quelle false. Questo ovviamente vale anche in ambito scientifico e credo che la presenza oggi di un esperto qualificato in materia, quale il Dott. Degiovanni, abbia davvero contribuito non solo ad arricchire la conoscenza dei ragazzi, oltre che di noi adulti, sul problema attuale dell’inquinamento dei mari dovuti alle plastiche, ma anche in generale a far riflettere sull’emergenza ambientale.”