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Rifugiati: Unchr chiede a Ue “sistema d’asilo comune, procedure rapide e condivisione delle responsabilità”

Una serie di raccomandazioni “ambiziose ma realizzabili” all’Ue affinché il 2020 sia l’anno del cambiamento per la protezione dei rifugiati. Sono state diffuse oggi dall’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, rivolte alle presidenze croata e tedesca del Consiglio dell’Unione europea (Ue) per il 2020. “Quando siamo ormai entrati in una nuova decade, e dopo il successo del Forum globale sui rifugiati, l’Ue, durante il mandato delle nuove presidenze, ha l’opportunità di fare in modo che il 2020 sia l’anno del cambiamento a favore di una protezione dei rifugiati più efficace”, ha dichiarato Gonzalo Vargas Llosa, rappresentante regionale dell’Unhcr per gli affari Ue. Unhcr chiede “un sistema di asilo che sia davvero comune e attuabile in seno all’Ue mediante una riforma sostenibile”. In seno all’Ue, l’Unchr suggerisce di istituire “procedure di asilo eque e snelle affinché sia possibile determinare in tempi rapidi quali persone abbiano diritto alla protezione internazionale e quali no. A quanti possono beneficiare della protezione dovrebbe essere riconosciuto rapidamente lo status di rifugiato e garantito sostegno per integrarsi. Alle persone che non soddisfano i criteri per il riconoscimento di alcuna forma di protezione dovrebbe essere assicurata assistenza per fare ritorno nel proprio Paese”. È inoltre necessaria “una condivisione delle responsabilità con gli Stati membri dell’Ue che ricevono un numero sproporzionato di domande di asilo al fine di assicurare un sistema di asilo davvero comune e attuabile”. L’Unhcr esorta  “a far avanzare i lavori per realizzare un meccanismo di solidarietà effettivo, anche mediante accordi per i ricollocamenti, dando priorità all’unità familiare”. Considerato che l’85% dei rifugiati di tutto il mondo è accolto in Paesi limitrofi a quelli di origine e in via di sviluppo, l’Unhcr rivolge un appello alle presidenze “affinché assicurino finanziamenti maggiori e diversificati, compresi quelli destinati alla cooperazione allo sviluppo, al fine di garantire ulteriore sostegno ai Paesi di accoglienza e aiutare le persone in fuga a ricostruire le proprie vite. Il prossimo budget dell’Ue (Quadro finanziario pluriennale 2021-2027) rappresenta un’opportunità chiave per l’Ue di garantire solidarietà a livello mondiale nei confronti delle persone costrette alla fuga e delle comunità che le accolgono”.