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FOTO Parrocchia Madonna di Fatima, Don Luis: “Costruita con il sudore di tanti”

RIPATRANSONE – Lo scorso 3 Gennaio 2020, nel giorno in cui la Chiesa ha celebrato la Memoria Liturgica del Santissimo Nome di Gesù, la nostra Comunità Parrocchiale si è unita ai sentimenti della Famiglia Seghetti per rivolgere l’estremo saluto al nostro fratello Guido nel suo ritorno alla Casa del Padre.
La notizia della morte di Guido ha suscitato il cordoglio di molti nella nostra Comunità Parrocchiale in quanto egli è stato un uomo molto conosciuto nella nostra zona. Diversi di noi hanno reagito alla notizia affermando: “Un altro pezzo di storia della nostra Parrocchia (e delle nostre Feste Parrocchiali) che torna al Signore”.
Sì, perché Guido è stato davvero uno dei tanti nostri fratelli che ha dato vita alla nostra Parrocchia e la celebrazione dei suoi funerali è stata occasione per molti di ricordare questi nostri fratelli a cui si deve la storia della nostra Comunità e per riportare alla nostra memoria i ricordi dei tanti momenti vissuti insieme a loro.

Come ha sottolineato il nostro Parroco Don Luis nella sua omelia “La Memoria del Santissimo Nome di Gesù che oggi celebriamo, ci ricorda che Egli è il centro della nostra Fede e della nostra vita. Guido ed i tanti fratelli che hanno contributo a fondare e costruire la nostra Comunità hanno messo il loro impegno in questo progetto proprio perché hanno riconosciuto in Gesù il Salvatore e il centro della propria vita di fede. Guido ha messo in pratica la sua Fede impegnandosi sia per la nostra Comunità Parrocchiale, finché ha potuto, ma anche per la Comunità Civile del nostro Comune di Ripatransone (egli, infatti, è stato Assessore Comunale all’Agricoltura nei primi Anni ’80, durante la prima Amministrazione del Sindaco Michelino Michetti dal 1980 al 1985) attivandosi per cercare di risolvere i vari problemi della nostra zona e del nostro Comune. Probabilmente non sarà riuscito a risolvere tutto e forse non avrà potuto affrontare tali problematiche nel migliore dei modi commettendo sicuramente qualche errore. Ma oggi siamo qui, in questa Celebrazione, anche per pregare il Padre affinché perdoni a Guido gli sbagli commessi a causa della sua, e nostra, umana fragilità”.

Sono diversi i fratelli che, seppur ormai anziani, sono in mezzo a noi a testimoniare e perpetrare il ricordo del loro impegno in favore della nostra Parrocchia, così come tanti altri sono presenti nel nostro ricordo e nella preghiera della nostra Comunità.

Don Luis ha ricordato come si debba ad Alceo Ascani, Ido Vallorani, Dante Ascani e Marino, Antonello e Gioacchino della Famiglia Croci la volontà di far nascere un nuova Comunità Parrocchiale in Valtesino. Furono loro che, subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, per primi iniziarono a cercare un luogo ove potessero svolgersi le prime celebrazioni (che fu poi trovato in quello che allora era un magazzino per la raccolta di frutta e verdura in zona, l’attuale Salone Parrocchiale Don Ubaldo Grossi, di proprietà della Famiglia Formentini che volle metterlo a nostra disposizione). Mons. Luigi Ferri, Vescovo di Ripatransone, affidò, poi, la cura pastorale di questa nascente Comunità ai Padri Sacramentini di San Benedetto del Tronto che, con l’aiuto dei nostri fratelli, fecero arrivare in Valtesino l’Immagine della Madonna di Fatima.

Nel tempo, poi, nuove famiglie hanno iniziato a trasferirsi in Valtesino da Ripatransone e dai Paesi limitrofi e nuove persone hanno iniziato ad unirsi a questi primi collaboratori della nostra Parrocchia.

Come ha ricordato Don Luis, a questi primi collaboratori della nostra Comunità se ne aggiunsero poi tanti altri… Quinto Perotti, Adamo Iobbi, Sante Mozzoni, Guido Seghetti, Ario Pignotti, Sante Pulcini, Ido Grisostomi, Remigio Giannetti, Giuseppe De Angelis, Gabriele Massi, Franco Ascani, Giancarlo Di Pasquale nel tempo costruirono e fecero muovere i primi passi la nostra Comunità introducendo la celebrazione delle nostre Feste in onore della Madonna di Fatima e di Sant’Antonio Abate, iniziando le nostre tradizioni, facendo crescere le nostre radici. E costruirono la nostra Parrocchia anche nel vero senso della parola perché furono loro che si impegnarono in prima persona per edificare la nostra Chiesa, la Canonica ed i vari ambienti attigui ad esse.

Molti ricordano, ad esempio, che fu Guido Seghetti uno dei primi che introdusse in Valtesino la tradizione di festeggiare Sant’Antonio Abate preparando il nostro ormai famoso Stoccafisso in Salsa che ogni anno in Parrocchia viene distribuito in tale occasione. E Don Luis ha voluto ringraziare il Comitato Festa per aver sempre aiutato Guido, ogni anno anche quando ormai l’età non gli consentiva di uscire più agevolmente da casa, ad essere presente alle varie fasi di preparazione dello Stoccafisso.

Don Luis spesso ricorda che “questa Parrocchia è stata costruita con il sudore di tanti” e per questo Guido raccomandava ai Parrocchiani di “tenersela stretta”, di prendersene cura per farla crescere e per evitare di farla morire. Memorabile fu l’episodio, ricordato spesso da Guido ma anche dal Vescovo Gestori ogni volta che veniva a trovarci in Parrocchia, in cui il nostro fratello Umberto Damiani volle quasi “rimproverare” il nostro attuale Vescovo Emerito quando, giunto in Diocesi da pochi mesi, venne a visitare la nostra Parrocchia per la prima volta nel periodo in cui essa si trovava priva di un Parroco. Umberto accolse Mons. Gestori dicendogli “Eccellenza, Lei deve darci un prete. Non ci sono mica bestie qui in Valtesino! Ci sono persone che hanno bisogno di un prete! Vede questa bambina? Come farà questa bambina a conoscere la Fede se non mandate un prete qui in mezzo a noi?”.

Don Luis ha rivelato, poi, come negli ultimi tempi, quando ormai Guido non riusciva più a venire in Chiesa per partecipare alla Messa, egli ha voluto continuare a contribuire alle necessità della Parrocchia perché, diceva, “Io in Chiesa non ci posso venire più, ma voglio comunque contribuire perché continuano a venirci i bambini, i ragazzi, gli adulti e gli anziani per il catechismo, per la Messa e per le varie attività e loro hanno bisogno di trovare dei locali riscaldati ed accoglienti per pregare e per partecipare alla vita della Parrocchia”. Ma il suo non è un esempio isolato, anzi sono tanti i fratelli che non hanno mai fatto mancare il loro affetto ed il loro sostegno concreto alla nostra Parrocchia.

Noi, più giovani, che oggi siamo chiamati a raccogliere l’eredità di questi “fratelli fondatori” ed ai quali è affidata questa nostra Comunità Parrocchiale non possiamo che ringraziare Alceo, Ido, Dante, Marino, Antonello, Gioacchino, Quinto, Adamo, Sante, Guido, Ario, Sante, Ido, Remigio, Giuseppe, Gabriele, Franco, Giancarlo, Umberto e tutti coloro che ci consegnano questa nostra Parrocchia così come essa è ora. Il miglior modo per ringraziarli è quello di assumere in prima persona il compito, seppur duro e faticoso, di farla crescere e di farla vivere anche e soprattutto nel rispetto del sudore che essi hanno versato per costruirla.

UNA PRECISAZIONE NECESSARIA E DOVEROSA AL TERMINE DI QUESTO ARTICOLO… Non è facile ricostruire avvenimenti che ormai sono molto lontani nel tempo e che, nel maggior parte dei casi, sono affidati al ricordo di chi, ormai anziano, li ha vissuti ma che, poi, non vengono suffragati da documentazioni scritte.

Sicuramente l’elenco dei nomi e gli avvenimenti che qui sono citati sono incompleti ed il rammarico più grande è quello che tali mancanze possano provocare il dispiacere di chi qui non viene nominato o quello dei suoi familiari.

Don Luis, chi ha scritto questo articolo e tutta la Comunità rivolgono a costoro le proprie scuse qualora ciò sia accaduto e invitano quanti sono in grado di fornire informazioni utili a ricostruire la nostra storia, soprattutto quella che risale ai nostri primi anni di vita, a mettersi in contatto con la Parrocchia ed i suoi collaboratori.