SAN BENEDETTO DEL TRONTOAnche oggi? è il testo scritto da Giorgia Amatucci, studentessa del quinto Liceo Scientifico “Benedetto Rosetti” per la raccolta antologica È solo paura. Tolleranza, diversità e pluralismo raccontati dai ragazzi. Il volume è stato presentato a Roma nell’ambito della fiera della media e piccola editoria Più libri più liberi alla quale hanno partecipato anche gli alunni del Liceo Scientifico, accompagnati dalle professoresse Adelia Micozzi, referente per le attività del Club lettori, Valentina Vagnoni ed Elena Cardola.

Quando è nata in lei la passione per la lettura?
La passione per la lettura è nata in me quando ancora ero molto piccola perché mia madre mi leggeva tantissimi libretti di favole e da quel momento non sono più riuscita a farne a meno.

Quando imvece ha iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere alle elementari perché avevo (e ho tuttora) un quaderno, una sorta di diario, su cui ogni sera mi piaceva scrivere quello che mi succedeva nel corso del giorno. Ovviamente la cosa mi piaceva tantissimo e ho iniziato a scrivere anche vari racconti di cui però, vergognandomi, mi sono preoccupata di disperdere le tracce.

Come si relaziona una ragazza della sua età con i temi della tolleranza e del rispetto delle diversità?
Una ragazza della mia età riesce abbastanza tranquillamente a misurarsi con questi temi. Questo probabilmente perché nella società in cui viviamo, dove si tende ad assomigliare agli altri il più possibile, la paura di essere diversi e quindi di poter essere vittima di prese in giro o altre forme di bullismo è uno spettro che ci accomuna tutti.

Lei sente che nel contesto in cui vive questi valori sono condivisi?
Sicuramente c’è ancora molto da lavorare, altrimenti non si sentirebbero tutte queste notizie scandalose riguardo atti di bullismo a volte estremi, razzismo e così via. Non metto in dubbio che i passi avanti fatti siano molti, ma non possiamo considerarci arrivati a nessun tipo di traguardo.

Secondo lei il mondo degli adulti accetta la voglia dei giovani di essere protagonisti della propria vita?
Personalmente non mi sono mai imbattuta in adulti che ostacolassero la nostra voglia di crearci un futuro, anzi spesso e volentieri sono proprio loro a convincerci e a motivarci a fare cose che magari, per timidezza o per altri motivi, non faremmo mai.

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