GROTTAMMARE – Nel pieno centro della Perla dell’Adriatico sorge la casa di riposo “Santa Maria” gestita dalle Suore della Carità di Santa Maria, un ordine religioso fondato nel 1871 a Torino dalla Serva di Dio Maria Luigia Angelica Clarac. Le stesse suore operano nel vicino asilo. Abbiamo intervistato la superiora Suor Luisanna Olla.

Ci può dire qualcosa di lei e come è nata la sua vocazione religiosa?
Sono nata a Samatzai, un piccolo paesino in provincia di Cagliari. Ho avvertito la vocazione alla vita religiosa molto presto, intorno ai 7 anni, e sono entrata in convento a 13. Dopo 5 anni di aspirantato sono andata a studiare a Torino, dove c’è la nostra casa generalizia. La mia vocazione è nata in famiglia: i miei genitori erano molto religiosi e la mia scelta è stata favorita dall’esempio e dalla testimonianza di una mia zia suora che oggi ha 92 anni. Nel corso della mia vita religiosa sono stata in tanti conventi: a Muravera in Sardegna, a San Bernardo di Carmagnola in Piemonte e ben 17 anni a Scalea in Calabria. Sono approdata a Grottammare 7 anni fa, quando ho iniziato a occuparmi della Scuola dell’Infanzia. Da due anni sono invece responsabile della Casa di Riposo. Posso dire che sono felice di avere speso la mia vita per Gesù e che questi spostamenti nel corso della mia vita mi hanno molto arricchito: nell’obbedienza ai miei superiori ho trovato la felicità.

Come trascorre la vostra giornata?
Ognuno ha i proprio compiti: c’è chi insegna nella scuola materna, chi svolge il servizio di infermiera, chi fa la portinaia, chi svolge il suo servizio in parrocchia. La mattina ci alziamo liberamente, però alle 6.25 andiamo nella Cappella per le Lodi. Alle 7.15 partecipiamo alla Messa parrocchiale e dopo la colazione ognuna inizia il proprio lavoro. A mezzogiorno diciamo l’Angelus, poi abbiamo il pranzo, durante il quale parliamo fra di noi. Subito dopo torniamo a lavoro. Alle 16.30 recitiamo i Vespri. Ogni giovedì ci fermiamo per l’adorazione eucaristica. In diversi giorni della settimana facciamo delle riunioni comunitarie durante le quali mettiamo a fuoco il punto della situazione per ciò che è importante nella nostra vita religiosa.

Quante persone abitano nella vostra struttura?
La nostra comunità religiosa è formata da 7 suore che provengono dalla Sardegna, dalla Calabria e dall’India. Sono 11 le persone che lavorano in qualità di Operatrici Socio Sanitarie (OSS) o di Operatrici Socio Assistenziali (OSA) e che si prendono cura delle 28 anziane che qui risiedono. Le nostre assistite sono signore che hanno un’età compresa fra 68 e 97 anni e sono perlopiù donne che provengono dalla nostra zona o che, spostatesi per motivi di lavoro o di famiglia, sono poi tornate nella loro terra di origine.

La vostra struttura è inserita nel tessuto sociale circostante?
Sì, sono molte le persone che ci vengono a trovare. Il Sindaco Enrico Piergallini viene spesso a farci visita e sarà con noi il prossimo 18 dicembre. Una famiglia sta iniziando un percorso di animazione per le nostre nonnine alle quali proporranno balli e canti un giorno alla settimana. Gli alunni delle scuole vengono a visitare le nostre assistite, portando biglietti, disegni e cartoncini.

Quali sono i motivi che spingono le vostre assistite a venire proprio qui?
I motivi possono essere diversi. Come si può immaginare, la vecchiaia è un momento di estrema fragilità e bisogno e necessita di cure e attenzioni 24 ore su 24, un’assistenza che chi lavora ovviamente non può fornire ai propri genitori. Alcune anziane scelgono la Casa di Riposo per vincere la solitudine, molte preferiscono essere assistite qui piuttosto che a casa da personale specializzato. Certo, distaccarsi dal proprio ambiente familiare non è facile, ma visto che i rapporti con le famiglie sono costanti e che anche nella nostra struttura si respira un clima molto familiare, le signore si trovano bene. Molte ci considerano parte integrante della loro famiglia

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1 commento

  • Ermanno
    16/12/2019 alle 14:25

    Le vostre e nostre Suore le ho conosciute di persona in vacanza a GROTTAMARE..... Dio benedica loro e tutti voi don Ermanno

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