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Droga: Squillaci (Fict), “urgenti la riforma della normativa 309/90 e il momento educativo e della prevenzione”

In questa situazione di estrema gravità rispetto al consumo di droga in Italia, si ritiene ancora più fondamentale dare concretezza alla proposta di revisione della normativa sulle droghe 309/90, presentata dal sistema dei servizi pubblici e privati la settimana scorsa”. Lo afferma il presidente della Fict, Luciano Squillaci, commentando i dati dell’ultima Relazione sulle tossicodipendenze pubblicati sul sito del Dipartimento politiche antidroga.
“Una riforma che deve servire a garantire una maggiore capacità di risposta ai bisogni da parte dei servizi territoriali, non certo per condannare o penalizzare le vittime, come invece qualcuno ritiene necessario fare – prosegue -. Lo diciamo da sempre e lo ribadiamo: il carcere non serve per riabilitare le persone con dipendenza patologica. Combattere la droga esclusivamente attraverso la repressione non solo è inefficace, ma rischia di confondere vittime e carnefici!”.
Al contrario, “riteniamo urgente – afferma il presidente della Fict – il momento educativo e della prevenzione. Negli anni le risorse destinate al sistema di prevenzione, cura e riabilitazione si sono progressivamente ridotte, rispetto agli ampi interventi inizialmente previsti dalla 45/99 al punto da divenire oggi totalmente insufficienti. Emblematica in tal senso è la nota vicenda dell’azzeramento del fondo previsto dalla 45/99 all’art.127 e interamente confluito nel Fondo indistinto delle politiche sociali a seguito dell’approvazione della L.328/2000”.
Per Squillaci, “il rifinanziamento di quel fondo, che negli anni ha garantito percorsi di prevenzione ed inserimento socio-lavorativo e ha consentito sperimentazioni importanti nel campo della cura e della riabilitazione, oggi divenute prassi operative, rappresenta in questo momento una necessità imprescindibile, riconosciuta unanimamente da tutti gli attori del sistema per un reale rilancio della sfida alle dipendenze”.