I casi di morbillo sono più che raddoppiati nel 2018, rispetto al 2017. Mentre il dato finale per il 2019 non è ancora pronto, le ultime notizie indicano che il numero continua a essere pericolosamente alto. Delle 140.000 persone morte per il morbillo nel 2018, i bambini sotto i 5 anni rappresentano la parte più ampia”. Lo segnalano in una nota Unicef e Organizzazione mondiale della sanità citando le nuove stime rilasciate oggi dall’Oms e dal Center for Diseases Control and Prevention (Cdc) per conto della Measles & Rubella Initiative. “Negli ultimi 10 anni la copertura vaccinale per il morbillo è stata stagnante, creando condizioni favorevoli all’attuale epidemia”, riferisce l’Unicef. Nel 2018, solo l’86% dei bambini a livello globale ha ricevuto la prima dose di vaccino per il morbillo e poco meno del 70% ha ricevuto la seconda dose raccomandata. Henrietta Fore, direttore generale Unicef, afferma come “il numero inaccettabile di bambini uccisi lo scorso anno da una malattia completamente prevenibile è la prova che il morbillo è una minaccia per i bambini ovunque”. “Quando un numero significativo di bambini non viene vaccinato, intere comunità sono a rischio – aggiunge -. Lo vediamo anche oggi nei luoghi più remoti come la Repubblica Democratica del Congo, dove il morbillo, finora quest’anno, ha ucciso più di 4.500 bambini sotto i 5 anni. O a Samoa dove una rapida diffusione di un’epidemia di morbillo ha contagiato diversi bambini e ora non possono andare a scuola”. Dai dati diffusi si evince anche come, “quest’anno, gli Stati Uniti hanno riportato il numero più alto di casi in 25 anni, mentre 4 Paesi in Europa – Albania, Repubblica Ceca, Grecia e Regno Unito –, che avevano eliminato il morbillo, hanno perso questo status nel 2018 dopo diverse epidemie”.

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