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Albania: 7 giorni dopo il sisma si contano i danni. Caritas e Avsi in prima linea nell’assistenza ai più vulnerabili FacebookTwitterLinkedIn

di Daniele Rocchi

A una settimana dal sisma del 26 novembre scorso, che ha provocato 51 morti e circa 2.000 feriti, in Albania si comincia a fare la conta dei danni. Fonti del Governo parlano di “gravi danni” a circa 900 edifici a Durazzo e oltre 1.465 nella capitale Tirana. Danni e crolli, da quantificare, si registrano a Thumane, Kruje, Lezhe, Scutari, Lac, Lushnje e Fier.

Ieri si è tenuta la quinta riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri che ha approvato il piano di aiuto per le famiglie delle 51 vittime. Alloggi, pensioni speciali per i terremotati e copertura completa delle spese per le cerimonie funebri sono i punti più significativi contenuti nel dispositivo. Domani, 4 dicembre, è atteso nel Paese il commissario europeo per la gestione delle crisi, Janez Lenarcic che, in tweet, ha ribadito: “L’Ue è pronta a dare ulteriore assistenza”. “L’Albania non è sola in questi momenti difficili”.

Cominciano ad arrivare anche le prime stime, su scala nazionale, dei danni: sono 7.091 le abitazioni danneggiate (di cui 131 distrutte e 3.811 danneggiate gravemente). Si tratta di “dati provvisori” che mostrano la gravità del sisma che ha avuto finora 1.300 repliche.

Avsi con i bambini traumatizzati. “Le ultime scosse le abbiamo sentite questa notte” racconta al Sir Roberta Profka, psicologa e direttrice di “Shis” (Associazione Internazionale per la Solidarietà), ong albanese, partner locale di Avsi, con cui collabora da oltre 20 anni nel campo dell’aiuto e del sostegno ai più piccoli. “Questa mattina abbiamo avuto una riunione con il vice sindaco di Durazzo e la direttrice dei Servizi Sociali per concordare la realizzazione di punti di gioco e di animazione per i bambini all’interno dei vari hotel che ospitano gli sfollati. A Durazzo contiamo di allestirne 4, due sono già pronti, ma vanno arricchiti con altri materiali di svago come colori, libri, fogli, tappeti di gomma. Ogni punto sarà aperto per almeno 10 ore giornaliere e avrà un coordinatore con dei volontari che a turno faranno da animatori. Per fare questo contiamo sull’aiuto di tutti. Ci sono ancora molte altre zone terremotate che devono essere monitorate”. Roberta, che nel sisma ha perso l’abitazione, parla di “famiglie con bambini piccoli e anziani, traumatizzati, che vanno e vengono nelle strade in cerca di raggiungere parenti e amici”. “Man mano che le ore passano – spiega la direttrice – le famiglie sfollate lasciano le tendopoli per trasferirsi negli hotel messi a disposizione dal Governo. Il nostro compito adesso è trasferire al più presto i centri di animazione e assistenza dei bambini dalle tende agli hotel così da continuare la nostra missione a favore dei più piccoli traumatizzati. L’obiettivo – conclude Profka – è sempre lo stesso: realizzare interventi mirati per i bambini e le loro famiglie rimaste senza casa”.

Numeri degli sfollati. La Direzione Centrale delle Operazioni per la Gestione delle Catastrofi Naturali ha comunicato che, attualmente, sono 2633 i cittadini sfollati ospitati in strutture alberghiere di Durazzo, Shengjin e Kavaja (oltre 2.500 quelli presso i parenti, ndr.), mentre sono 29 (22 presso l’ospedale di Tirana, 4 presso quello di Durazzo e 3 trasferite all’estero) i cittadini ancora ricoverati. Per i terremotati delle zone rurali, il Governo, di concerto con il ministero dell’Ambiente, sta pensando di allestire tende speciali per non farli allontanare dalle loro attività quotidiane agricole e di pastorizia.

L’impegno della Caritas. Intenso anche il lavoro condotto da Caritas Albania, con 5 team composti anche da operatori delle Caritas diocesane locali con il supporto dei rappresentanti di Caritas Italiana, Caritas Austria e Crs (Stati Uniti). Sopralluoghi sono stati condotti a Laç, Shengjin, Durazzo e Lezhe dove molti terremotati hanno trovato ospitalità negli alberghi locali.
Psicologi, infermieri, operatori della Caritas, hanno potuto incontrare soprattutto anziani e bambini offrendo loro sostegno psicologico grazie anche a semplici interventi medici come la misurazione della pressione e momenti ludici per i più piccoli. All’interno del villaggio turistico Rafaelo, a Shengjin, è stato allestito un centro sanitario dotato di personale medico a disposizione 24 ore su 24 per fornire assistenza medica alle famiglie ospitate. A sostenere Caritas Albania anche le Misericordie d’Italia impegnate, da un lato, nella distribuzione degli aiuti su indicazione della Caritas Albania e, dall’altro, nel trasporto di persone che necessitano cure sanitarie (disabili, malati) e che non possono spostarsi facilmente. Continuano ad affluire aiuti materiali e in denaro anche dalle diocesi italiane. La scorsa domenica sono stati raccolti fondi per le popolazioni terremotate, a Cremona, Udine, Trento, Milano, Firenze, Trani-Barletta-Bisceglie, Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi e molte altre. A Tivoli-Palestrina il vescovo Mauro Parmeggiani si è recato presso il Santuario della Madre del Buon Consiglio a Genazzano, (Palestrina), per celebrare una messa per le vittime del terremoto e l’intero popolo albanese devoto alla Madre del Buon Consiglio, Patrona degli Albanesi in Patria e fuori Patria. Secondo una antica tradizione, infatti, il dipinto sarebbe stato trasportato dagli angeli da Scutari (Albania) a Genazzano il 25 aprile 1467.