MONTEPRANDONE – Nella tarda mattinata di ieri, giovedì 28 novembre, Monteprandone ha vissuto il momento più intenso delle celebrazioni in onore del suo Patrono: San Giacomo della Marca. Presso il Santuario di Santa Maria delle Grazie, infatti, si è celebrata la messa solenne, nel giorno in cui ricorre l’anniversario di morte del celebre frate, avvenuta nel lontano 1476. Sono trascorsi più di 500 anni da quella data, ma l’insegnamento di Giacomo della Marca resta molto attuale.

Lo ha ricordato padre Ferdinando Campana (ministro dei frati minori delle Marche) che ha presieduto il rito, concelebrato da numerosi sacerdoti locali e regionali e dal vicario generale del vescovo Bresciani: don Patrizio Spina. Chiesa gremita di fedeli di tutte le età, sull’altare il gonfalone del Comune di Monteprandone scortato dai vigili in alta uniforme; mentre ai lati dell’altare spiccavano due carabinieri, anch’essi con la divisa delle grandi occasioni.

In prima fila tra i banchi, il sindaco Sergio Loggi: con lui le massime autorità cittadine, insieme all’ex sindaco Stefano Stracci ed all’ex Sottosegretario di Stato, Pietro Colonnella. Animato dalle voci della Corale polifonica San Giacomo della Marca, uno dei momenti più significativi del rito si è avuto subito dopo la Comunione, col sindaco che ha offerto l’olio per la lampada votiva che arde sull’altare del Patrono. Poi ha recitato la preghiera d’affidamento della città al suo Protettore celeste. Passaggi carichi di un forte impatto simbolico, che Loggi ha svolto non senza trepidazione.  “Per me è stata un’emozione davvero forte – conferma il diretto interessato -. Ogni monteprandonese vive la Festa di San Giacomo in maniera davvero sentita. Mettiamo il massimo impegno per portare avanti, di anno in anno, le celebrazioni patronali. Lavoriamo e lavoreremo per far conoscere sempre più San Giacomo, affinché il suo cammino spirituale continui ancora oggi in Italia ed all’estero”.

Nella sua omelia, padre Campana ha ricordato come Giacomo sia stato “Un uomo che ha dato la vita per la gente, ha vissuto con la gente e per la gente. Ha capito i bisogni della gente, dando delle risposte vere, concrete, profonde”. Da qui la grande lezione che, secondo il reverendo Campana, San Giacomo dà ancora oggi a tutti noi, soprattutto agli uomini di Dio: “Il rischio per noi sacerdoti, per noi persone di Chiesa, è di diventare diversi, di allontanarci dalla realtà concreta della vita. Giacomo andava per le piazze, viveva in mezzo alla gente, capiva i bisogni della società. La sua è una lezione meravigliosa: non è dalla cattedra che si possono dare risposte concrete alle persone, ma sulla piazza. Ossia nei luoghi dove la gente vive e soffre. Questo per noi è di grande insegnamento: restare legati alla gente e condividere insieme un cammino”.

In rappresentanza di monsignor Carlo Bresciani, impegnato fuori Diocesi, il vicario generale don Spina ha rivolto un messaggio di saluto e ringraziamento, sottolineando come quella di S. Giacomo della Marca debba essere: “Una festa da vivere all’insegna della serenità e della pace. Naturalmente questo augurio è anche un ringraziamento per quanto la fraternità dei Frati Minori fa nella nostra Diocesi, con una presenza sia a Monteprandone che a Grottammare. Vi ringraziamo per la vostra testimonianza evangelica, per quanto riuscite a fare con la vostra presenza in questo Santuario e ci affidiamo tutti quanti a San Giacomo della Marca perché aiuti tutti quanti noi ad essere credenti e credibili nel nostro territorio. Auguri di Pace e Bene”.

Ascolta l’omelia completa di padre Campana cliccando qui

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