CASTIGNANO – L’ultimo straziante addio a George Christian, il 24enne di origine romena residente a  Castignano, stroncato lunedì scorso da un malore fatale nel piazzale della Tamoil nella zona industriale di Castel di Lama, si è svolto giovedì 7 novembre con un commovente rito ortodosso nella chiesa di San Pietro Apostolo, sempre a Castignano. Ad officiare il rito, a cui ha partecipato anche il parroco di Catignano e Rotella don Tiziano Napoletani, è stato padre Claudio Costache, della chiesa ortodossa di Ascoli.

In tanti hanno voluto salutare il giovane molto amato e conosciuto nel paese dove viveva con la moglie di 27 anni ed il bimbo di tre. Era stato proprio don Tiziano a celebrare il loro matrimonio un anno fa circa, con una cerimonia mista in quanto lei è italiana e cattolica. Il funerale ha riservato ai numerosi presenti momenti di grande  emozione, con canti e preghiere in lingua romena condotti dall’ambone da padre Claudio che durante l’omelia ha rivolto anche parole di conforto in lingua italiana rivolte prevalentemente alla giovane vedova. Suggestiva la processione dell’assemblea che ha deposto, pregando, candele accanto alla bara sulla quale era stata affissa un’icona tipica della religione ortodossa e che i fedeli si chinavano a  baciare.

Al termine della celebrazione la salma è stata trasportata a piedi nel cimitero comunale di Castignano, scortata da amici e parenti. A quel punto anche don Napoletani ha indossato i paramenti sacri ed ha sfilato accanto a padre Claudio.  Entrambi i religiosi, prima l’uno poi l’altro, ciascuno con le parole e le preghiere previste dai rispettivi protocolli, hanno impartito la benedizione che precede il momento della tumulazione.

«E’ stata una cerimonia bella e toccante – ha commentato don Tiziano – e vedere unite le comunità ortodossa e cattolica è stato un momento molto importante, nonostante il grande dolore di tutti. Del resto dagli ortodossi ci separa solo la comunione con il Papa».

Il parroco, che guida la comunità cattolica ma è un punto di riferimento per tutti in paese, era presente anche al rito mussulmano officiato da un Imam per salutare, lo scorso 13 agosto,  Sejnur Bekiri pure di Castignano morto a 25 anni per un incidente d’auto lungo la Valdaso, sepolto sempre nel cimitero comunale in un loculo scelto dai genitori con la caratteristica di guardare verso “La Mecca”.

«Quel giorno – ha ricordato don Tiziano – a stringersi intorno ai familiari c’erano i cattolici, gli amici di religione battista, ortodossa e un testimone di Geova. L’Iman è arrivato a Castignano dall’obitorio di Ascoli con la salma del ragazzo, e mi ha aspettato davanti all’ingresso del cimitero per entrare insieme».

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