“È più urgente che mai restituire la speranza persa a causa delle ingiustizie, della corruzione e dell’esclusione”. Lo scrive la Conferenza episcopale panamense, in un messaggio reso noto all’inizio del mese della Patria, proprio mentre nel Paese molti cittadini esprimono in pubbliche manifestazioni il disaccordo rispetto al pacchetto di modifiche costituzionali proposto dal Governo e approvato dal Parlamento.
Nel comunicato i vescovi invitano i cittadini e le autorità a “far prevalere il rispetto reciproco, l’ascolto attento, il dialogo, il buonsenso e la tolleranza, come strade per trovare il consenso nazionale in merito alle riforme costituzionali”.
Nella nota si ricorda che il 31 ottobre scorso le autorità hanno rilasciato 54 persone che sono state arrestate nel contesto delle proteste dei giorni scorsi sfociate in qualche caso in gesti di violenza.
Per l’episcopato, “le riforme costituzionali richiedono la partecipazione di tutti i settori del Paese ed è necessario garantirlo attraverso un meccanismo serio, agile e trasparente che faciliti i contributi di tutti, pensando alla ricerca di un consenso tra i suoi membri; ma soprattutto pensando al bene comune della società panamense”.
I vescovi, quindi, ricordano che “Panama merita di avere una Costituzione che risponda alle sfide del mondo attuale, senza compromettere in tal modo i valori o i principi etici che hanno caratterizzato storicamente il Paese”.
Il pacchetto di proposte del Governo modificherebbe circa 40 articoli della Costituzione e, secondo chi si oppone al progetto, l’attuazione della riforma, che dà maggiori poteri alla politica e in particolare al Parlamento, potrebbe generare discriminazione, oltre a facilitare l’impunità e la corruzione. Alcuni di questi articoli riguardano argomenti come la salute, l’educazione e l’ambiente.

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