SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Ieri, lunedì 4 novembre è stato il Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate. In questa data, infatti, l’Italia ricorda l’Armistizio di Villa Giusti – entrato in vigore il 4 novembre 1918 – che consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste, e portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in epoca risorgimentale. Il 4 novembre terminava anche la prima guerra mondiale. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti, il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, nel sacello dell’Altare della Patria a Roma. Con il Regio decreto n.1354 del 23 ottobre 1922, il 4 novembre fu dichiarato Festa nazionale.

Anche la città di San Benedetto del Tronto ha onorato la ricorrenza e attraverso le mani del Sindaco Pasqualino Piunti ha deposto una corona in onore dei morti della grande guerra.

Di seguito una nota del sindaco Piunti:

Con i gesti semplici ma altamente simbolici che oggi abbiamo compiuto, tutti noi abbiamo voluto compiere due azioni:
1) ringraziare coloro che, indossando una divisa, operano ogni giorno per assicurare pace, concordia tra le persone di questo Paese ma anche in difficili missioni all’estero. Tutto il mondo riconosce il senso della misura e l’umanità che contraddistinguono i nostri soldati all’estero che sanno farsi benvolere dalle popolazioni locali favorendo il mantenimento della pace.
2) ricordare tutti coloro che hanno perso la vita, sempre indossando una divisa, per far sì che l’Italia diventasse una realtà unitaria, uno stato e una nazione nella quale tutti possano riconoscersi.
Non è stato sempre così: per secoli l’Italia è stata, per dirla con lo statista austriaco Metternich, un’espressione geografica, un grande territorio proteso in mezzo al Mediterraneo, bellissimo sia per paesaggi naturali sia per opere dell’ingegno e dell’architettura ma senza una unità essendo sotto il dominio di differenti Stati sovrani, reciprocamente indipendenti. Per secoli stati forti europei hanno usato questa terra come spazio di manovra per le loro mire espansionistiche.
La lunga lotta risorgimentale ha portato alla costituzione del Regno d’Italia. La prima guerra mondiale, con immani sacrifici di vite umane, ha rappresentato la consacrazione di questa unità attraverso quella vittoria del 1918 che oggi viene celebrata.
Dopo la parentesi fascista e l’abisso della seconda guerra mondiale, la rinascita democratica e la formazione della comunità europea hanno rinsaldato questa unità, stavolta però in un contesto di pace e di regole democratiche di cui oggi godiamo e per le quali non ringrazieremo mai abbastanza i nostri padri.
Tutto ciò non dobbiamo mai dimenticarlo perché pace, prosperità, benessere sono traguardi che non si raggiungono una volta per tutte ma vanno conservati con l’impegno quotidiano di tutti noi, da coloro che vestono le divise (e che oggi sento di dover ringraziare particolarmente) a noi amministrsatori della cosa pubblica fino a voi ragazzi che vi impegnate ogni giorno, con l’aiuto dei vostri insegnanti, per prepararvi a condurre domani questo Paese.

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