“Un grave errore storico”: scandisce le parole Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione europea, mentre commenta il mancato semaforo verde del Consiglio europeo all’avvio dei negoziati di adesione con Macedonia del Nord e Albania. “Sono molto deluso”, dice a proposito della mancata decisione da parte dei capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles. “Non si trattava di aprire subito le porte a questi due Paesi, ma di accordare loro lo status di Paesi candidati all’adesione, così da poter avviare ufficialmente i negoziati”, che in genere durano diversi anni. Sulla stessa linea interpretativa Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo: “la maggioranza degli Stati membri era favorevole ad assegnare lo status di Paesi candidati” ad Albania e Macedonia del Nord, “ma purtroppo non si è trovata l’unanimità”.

Non ci sono al momento dati ufficiali, ma si sa almeno della posizione contraria di Francia, Paesi Bassi, Danimarca. “La questione ovviamente non è chiusa”, aggiunge Tusk, e se ne riparlerà probabilmente al vertice di Zagabria nel maggio 2020. Poi aggiunge: “Albania e Macedonia del Nord non hanno alcuna colpa. Hanno svolto i compiti che erano stati loro assegnati” nell’ambito del processo di preadesione. “Semmai è l’Ue a non essere pronta questa volta. Per questo invio un messaggio agli amici macedoni e albanesi: non demoralizzatevi! A volte nell’Unione europea ci vuole troppo tempo per decidere…”. Infine: “non ho dubbi, in futuro Albania e Macedonia del Nord faranno parte dell’Ue, il vostro posto è nell’Ue”.

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