Prove di sinodalità in Francia. Per la prima volta nella storia, all’Assemblea plenaria dei vescovi francesi che si aprirà a Lourdes il 5 novembre, parteciperanno “non vescovi”. Alcuni giorni fa, il Consiglio permanente ha chiesto ai responsabili delle diocesi, di invitare, nei primi due giorni dell’assemblea, due rappresentanti ciascuno – donna, uomo, laico o sacerdote, diacono o consacrato – per un dibattito a tutto campo sulle sfide ambientali. Le persone che i vescovi dovranno invitare non devono essere “necessariamente degli specialisti” ma pronte a “riflettere sul futuro della missione nella loro diocesi”. La discussione infatti che si vuole avviare a Lourdes, non è tanto centrata sulle implicazioni ecologiche quanto piuttosto sulla opportunità che la questione ambientale può dare alla “missione della Chiesa”.
“Intorno alle comunità cristiane, molti giovani scelgono stili di vita radicali in rispetto dell’ambiente, in nome della loro responsabilità ecologica”, spiegano i vescovi del Consiglio permanente facendo riferimento a pratiche come l’alimentazione vegetariana e al rinunciare ai viaggi aerei per soggiorni inferiori a tre settimane. “La maggior parte non ha bisogno della Chiesa per cambiare il loro modo di vivere: lo fanno spinti da una convinzione umana, a volte alimentata dalla fede cristiana, più spesso attingendo ad altre tradizioni culturali o spirituali”. “Se non hanno avuto bisogno della Chiesa – dicono i vescovi –, alcuni sarebbero felici di sapere che la Chiesa è loro vicina ed ha qualcosa da dire”. Da qui l’esigenza della Conferenza episcopale di aprire l’Assemblea plenaria ai giovani, mettersi in loro ascolto. Nel corso della prima giornata ci saranno 6 testimonianze di impegno radicale e cambiamento di vita. Concluderanno due esperti, Elena Lasida e Fabien Revol.
“Questo tema favorisce un esercizio di sinodalità”, dice il Consiglio permanente aprendo l’assemblea di Lourdes a laici e sacerdoti. Si tratta di una grande innovazione nel funzionamento dell’episcopato francese che conferma quanto aveva annunciato il nuovo presidente dei vescovi francesi, mons. Éric de Moulins-Beaufort. Altra novità inserita in questa Assemblea, è l’assenza quest’anno del “discorso di apertura”: la consueta “prolusione” sarà sostituita da un discorso che sarà pronunciato dal presidente solo alla fine dell’Assemblea e che terrà conto del lavoro condotto dai vescovi a Lourdes.

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