SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Siamo tutti chiamati affinché l’uomo viva pienamente in Anima, Corpo e Spirito. L’augurio, dunque, è di andare avanti con questa sinergia tra la realtà civile e quella religiosa». Lo ha detto il reverendo Giancarlo Breda, Padre Superiore dei Sacramentini di San Benedetto, ricevendo dalle mani del sindaco l’onorificenza Gran Pavese Rossoblù, nel corso di una cerimonia ufficiale svoltasi sabato mattina in municipio.

Padre Breda col sindaco Piunti

Padre Breda, simbolicamente, rappresentava tutti i suoi confratelli presenti e passati che, nel corso degli ottant’anni di storia sambenedettese dei Sacramentini, hanno contribuito a sostenere la popolazione, su vari fronti. Un impegno messo nero su bianco nella motivazione ufficiale del premio: “Per l’opera di conforto e sostegno morale e materiale che,  con discrezione, offrono da decenni alla popolazione sambenedettese. Intatto è il ricordo dell’aiuto ricevuto dai cittadini durante il periodo bellico ma analoga missione i Padri compiono ogni giorno nella sempre difficile e delicata opera di contrasto alle povertà e alle esclusioni. La Città riconoscente ringrazia”.

«Sono contento di raccogliere quello che altri Padri prima di me hanno seminato, io sono qui solo da pochi mesi e, in ottant’anni di presenza, a San Benedetto sono passati davvero tanti, tanti Sacramentini. Molti, poi, sono andati in giro per il mondo, soprattutto in Africa ed in Brasile, ma rimanendo sempre legati al ricordo di San Benedetto e ci tornano sempre volentieri».

Lo stesso Padre Breda, nei suoi anni da studente, era stato in Riviera per 4 anni. Un periodo che ha ricordato durante il discorso in sala consiliare. Era il 1966 e, arrivato da solo alla stazione ferroviaria, non conosceva la zona. Aveva così chiesto informazioni ad un’anziana. «La donna mi ha preso la valigia dalle mani e mia ha detto: “Sacramentino, vieni con me”, accompagnandomi personalmente fino alla casa di via Crispi – ha raccontato il religioso -. E’ stata davvero una bellissima accoglienza e quest’accoglienza la sentiamo immutata ancora oggi».  Il superiore era accompagnato da Padre Valerio Valeri e da Don Guido Coccia: parroco di San Benedetto Martire che domani (domenica 13 ottobre) vedrà il momento clou delle celebrazioni patronali con la messa solenne, presieduta dal vescovo Carlo Bresciani, prevista per le ore 17.

Tornando al Gran Pavese, insieme a quella rivolta ai Padri Sacramentini ci sono state altre 3 benemerenze: al giornalista Remo Croci “per la capacità di raccontare le storie di questo Paese con precisione ma anche con partecipazione umana, al musicista Lito Fontana “per la luminosa carriera artistica costruita su una meticolosa ed appassionata dedizione allo studio e alla promozione della musica”, alle sorelle Anna Maria, Elsa, Giuseppina, Ombretta e Dina Merlini (quest’ultima assente alla premiazione) “per incarnare una splendida storia di imprenditoria femminile” nel campo del commercio del pesce”. La cerimonia ha visto la partecipazione di una delegazione ufficiale proveniente da Viareggio (città gemellata con S. Benedetto) ed è stata intermezzata da momenti musicali curati dal premiato trombonista Fontana, accompagnato al pianoforte da Alberto Rossi.

PREMIO GRAN PAVESE ROSSOBLU

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