La radice dei peccati ecologici è nella Genesi”. A ricordarlo, conversando con i giornalisti a margine del briefing di ieri sul Sinodo per l’Amazzonia, è stato mons. Erwin Kräutler, vescovo prelato emerito di Xingu, in Brasile, che ha citato il versetto del primo libro della Bibbia – “E Dio vide che era cosa buona” – collocato proprio al termine dell’opera creatrice di Dio. Tra le proposte emerse dal Sinodo per l’Amazzonia, c’è infatti quella dell’introduzione dei “peccati ecologici”, a danno della creazione e dell’armonia del creato, di cui si è parlato nella quarta Congregazione generale, svoltasi ieri pomeriggio. Dai padri sinodali, in particolare, è stata auspicata “una conversione ecologica che faccia percepire la gravità del peccato contro l’ambiente alla stregua di un peccato contro Dio, contro il prossimo e le future generazioni”. Di qui la proposta di approfondire e divulgare una letteratura teologica che includa, insieme ai peccati tradizionalmente noti, i “peccati ecologici”.

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