Filippo Passantino

Un “ruolo da protagonista per l’Italia” nel contrasto agli incendi boschivi a livello europeo. Lo riconosce Christos Stylianides, commissario europeo per gli aiuti umanitari e la gestione delle crisi, in visita alla base italiana di Protezione Civile e Vigili del fuoco, a Ciampino. Un ruolo che ha assunto la scorsa estate, in Grecia. Era il 13 agosto quando due Canadair italiani hanno sorvolato il cielo sopra la regione di Evia, devastata dalle fiamme. Per diversi giorni sono stati in azione per limitare i roghi che hanno distrutto circa 2.800 ettari di verde. Centinaia gli sfollati. Al fianco dei mezzi italiani si sono alzati in volo anche quelli spagnoli. Un “esempio di solidarietà europea da parte di un Paese membro nei confronti degli altri della famiglia europea”.

Perché “gli incendi non rispecchiano le frontiere ed è proprio per questo motivo che noi cerchiamo di unire le forze e fare diventare RescUe realtà”.

Parola di Stylianides, che a fine mese lascerà la commissione per la scadenza del mandato. Proprio il commissario europeo uscente ha dedicato particolare attenzione sul dispositivo di cui “l’Italia è uno dei membri più attivi, è protagonista”. Per questo motivo, a Ciampino ha portato il ringraziamento alla Protezione civile italiana da parte della Commissione europea, del Parlamento e degli Stati membri per l’impegno in questo sistema di risposta alle calamità naturali”. Un impegno “più forte, efficace ed efficiente” che scatta quando “le capacità nazionali diventano insufficienti”. E sempre più necessario, in particolare, se il costo dei danni causati dai disastri naturali è aumentato di 20 volte negli ultimi 50 anni, come rilevato da una ricerca condotta da Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e dalla Pennsylvania State University.

I mezzi italiani a disposizione. Sono 19 i Canadair forniti ai Vigili del fuoco italiani per gli interventi nel Paese, due dei quali a disposizione del dispositivo europeo RescUE. Il parco macchine è composto anche da altri velivoli di dimensioni e autonomia di volo inferiori, ma che vengono impegnati solo per interventi a livello nazionale. L’obiettivo è quello di aumentare questa dotazione ma anche quello di aggiornare la strumentazione di bordo grazie a finanziamenti messi a disposizione dall’Unione europea. A coordinare le operazioni di RescUE è una sala operativa attiva 24 ore al giorno a Bruxelles.

Gli interventi dei mezzi italiani. Le operazioni di spegnimento dei roghi in Grecia sono solo l’ultimo intervento coordinato a livello europeo e il primo da quando il dispositivo RescUE è attivo, cioè dal marzo 2019, grazie a una direttiva europea. Prima di allora altri interventi analoghi sono stati condotti con le stesse modalità.

Negli ultimi cinque anni i due Canadair italiani sono stati impegnati in 10 missioni per un totale di 350 ore di volo.

La loro presenza è stata importante per spegnere i roghi, nel 2017, in Portogallo e in Francia. I mezzi italiani si sono alzati in volo, nel primo caso, per una settimana, dal 21 giugno, e, nel secondo, dal 26 luglio. Nello stesso anno l’Italia ha chiesto l’assistenza dei mezzi dei Paesi dell’Ue per spegnere l’incendio agli Astroni, a Napoli. Poi, l’intervento italiano in Svezia, dal 10 al 17 e dal 17 al 27 giugno 2018: due missioni per contrastare gli incendi boschivi. E, infine, il nuovo corso nel 2019, ad Atene, dal 13 agosto.

Le prospettive del progetto. L’obiettivo della Commissione europea è quello di estendere gli interventi in altri ambiti di soccorso per le emergenze. “RescUE è stato molto concentrato negli incendi boschivi, ma bisogna andare oltre: la mia ambizione è quella di avere un impatto incisivo anche nel settore medico – confida il commissario Stylianides -. Auspico una risposta collettiva a epidemie e problemi sanitari. Ma anche il potenziamento della risposta alla minaccia chimica, geologica e biologica-nucleare”. In attesa che il progetto prenda una forma definitiva si continua a parlare di “flotta di transizione”. A comporla sono 8 Canadair, forniti da Italia, Spagna, Grecia, Croazia. Un aeromobile è messo a disposizione dalla Francia, mentre sei elicotteri dalla Svezia.

“Altri Paesi desiderano partecipare all’iniziativa. Anche Stati non membri – riferisce il commissario -. Entro i prossimi due anni auspichiamo una base permanente, ma la flotta sarà definitiva entro il 2025. Credo che RescUE risponda alle aspettative dei cittadini europei, perché ‘solidarietà’ è una parola tangibile che impatta sulla vita quotidiana di tutti noi”.

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