“I ministri della giustizia e degli affari interni degli Stati membri dell’Ue riuniti oggi e domani a Lussemburgo non dovrebbero perdere l’occasione di orientare la politica migratoria verso un percorso più umano e più rispettoso dei diritti umani”: l’esortazione arriva da Dunja Mijatović, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, che ha espresso soddisfazione per “gli sforzi già compiuti per migliorare la condivisione delle responsabilità tra gli Stati membri e garantire che le persone soccorse in mare possano essere sbarcate rapidamente in un luogo sicuro” e ridistribuite. Il successo di quanto deciso a Malta “dipenderà dalla partecipazione di quanti più Paesi possibile” e potrà portare ad “allentare la pressione” su Italia, Malta e Grecia, oltre a migliorare le procedure d’asilo e l’accoglienza o il rimpatrio per chi non ha bisogno di protezione. Da considerare ora, secondo Mijatović, come prevenire “rimpatri in Paesi in cui le persone salvate in mare subirebbero gravi violazioni dei diritti umani”: occorre “sospendere qualsiasi attività di cooperazione con le autorità libiche che abbia un impatto sulle intercettazioni in mare e porti a rimpatri in Libia, fino a quando non ci saranno chiare garanzie di piena conformità con il rispetto dei diritti umani”. Per Mijatović occorre anche “espandere la capacità di ricerca e salvataggio; fornire percorsi sicuri e legali; cooperare costruttivamente con le ong”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *