Amref unisce la sua voce a quella di importanti organizzazioni storicamente impegnate nella lotta alle Mutilazioni genitali femminili Mgf, chiedendo “che siano considerate una priorità globale e che si acceleri il processo per la loro eliminazione, in linea con l’obiettivo di sviluppo sostenibile 5”. Il 2 giugno 2019 a Vancouver, in Canada, organizzazioni della società civile, donne sopravvissute al “taglio” e testimoni esemplari della lotta alle mutilazioni si sono riuniti in occasione della conferenza internazionale Women Deliver 2019. Obiettivo: unire le voci per porre fine alle mutilazioni genitali femminili nel mondo. La pre-conferenza ha rappresentato un incontro senza precedenti, che ha visto riuniti attori provenienti da tutto il mondo per discutere di ciò che è necessario fare per accelerare l’eliminazione delle Mgf entro il 2030. L’evento ha messo al centro le voci provenienti dalla società civile e è stato funzionale ad un rafforzamento della comunità unita nell’impegno di raggiungere l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 5.3 (eliminare tutte le pratiche dannose, come il matrimonio precoce e forzato e le mutilazioni genitali femminili). “Unire le forze per rendere le mutilazioni genitali femminili una pratica del passato: un incontro per attori della società civile globale” ha coinvolto oltre 100 partecipanti a Vancouver. Più di 270 persone hanno inoltre partecipato condividendo le loro competenze ed esperienze attraverso un sondaggio online. L’evento è stato coordinato e gestito da un Gruppo ristretto di organizzazioni provenienti da tutto il mondo. I partecipanti alla conferenza hanno supportato una Call to action in diversi punti, con proposte e idee per agire concretamente. Tra le tante, l’impegno “a lavorare con leader religiosi, operatori sanitari e governi per rispondere all’evolversi della pratica che continua a violare i diritti delle donne”.

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