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Festa dell’Assunzione, Vescovo Carlo: «Imitiamo Maria, ascoltiamo e mettiamo in pratica la Parola di Dio»

MARTINSICURO – Ombrelli aperti a intermittenza, cuori sempre spalancati alla devozione verso la Madonna. Ecco una doppia fotografia della bella messa all’aperto, svoltasi nel tardo pomeriggio del 14 agosto presso l’area Tempo Libero di Martinsicuro, in occasione delle celebrazioni per l’Assunzione di Maria. A presiedere il rito, c’era il vescovo diocesano Carlo Bresciani.

Tra i fedeli riuniti en plein air, autorità civili e militari, insieme con rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’Arma e di diversi Gruppi di preghiera. Questa è stata anche una delle ultime funzioni pubbliche per il parroco del Sacro Cuore, Don Patrizio Spina, prima del suo imminente trasferimento presso la cattedrale Santa Maria della Marina, previsto tra meno di un mese. Dunque i parrocchiani martinsicuresi, anche sotto la pioggia, non hanno voluto perdere l’occasione per dimostrarsi sempre affettuosamente vicini al proprio parroco.

Nel corso della sua omelia, il vescovo Carlo ha ricordato come il Vangelo ci presenti Maria come modello di vita cristiana. «La grandezza di Maria sta nel fatto che ha ascoltato la Parola di Dio. Non solo ha generato Gesù, ma l’ha generato perché ha ascoltato la Parola di Dio. Noi possiamo ricorrere alla Madonna in maniera strumentale, ma questo non è amore. Se io uso mia madre in maniera strumentale, lei rimane mia madre, ma quello non è amore. E’ abusare di mia madre. L’amore porta a cogliere la vera grandezza e ad amare la vera grandezza della persona. Gesù dice esattamente questo: “State attenti, non prendete esempio da Maria soltanto perché mi ha generato, cercate di capire che ciò che è veramente importante è fare la volontà di Dio”».

Altrimenti, secondo quando detto da monsignor Bresciani: «ci si ferma solo alle parole, senza cogliere l’essenza della vita vera. Se io strumentalizzo mia madre, innanzitutto ci perdo io, perché non sono un figlio vero e non colgo il valore vero di mia madre, ma io stesso vivo con lei un rapporto sbagliato. E allora Gesù cosa ci dice? “Imitate Maria”. Un’imitazione di ciò che Lei ha fatto, ma che possiamo fare tutti noi. Certo, non è possibile per ciascuno di noi generare il Figlio di Dio, ma ascoltare la Parola di Dio e osservarla: questo è ciò che permette a noi di costruire la nostra vita buona in Dio e – come diceva S. Paolo ai Corinzi – di vincere quella morte spirituale che è la morte peggiore che ci possa essere per ciascuno di noi. In questo senso, Maria è segno di speranza, perché ci dice che quella vita piena che Lei ha vissuto, è la medesima che possiamo vivere tutti noi. E ci dice che percorrendo la strada che ha percorso Lei, anche noi possiamo arrivare a quella meta alla quale Lei è già arrivata, per dono di Dio: l’Assunzione in corpo e anima che è il compimento pieno della nostra vita».

«Anche qui Maria ci dice qualcosa di grande: ci dice che la nostra vita non ha tutto il suo senso in questo mondo, ma nel dopo – conclude il vescovo -. L’Assunzione di Maria ci dice che il compimento è là, ma quel compimento sarà possibile sono tramite l’ascolto e la messa in pratica della Parola di Dio. Ecco allora: veneriamo Maria e chiediamole di accompagnarci come ha accompagnato Gesù»

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