La nostra vocazione tra abbandoni e fedeltà” è il titolo del nuovo sussidio preparato dai frati minori per favorire e sostenere la formazione permanente all’interno dell’Ordine. Lo scritto, realizzato dalla Commissione per il “Servizio di fedeltà e perseveranza”, parte dall’analisi dei dati relativi agli abbandoni registrati negli ultimi anni. “La percentuale di frati laici che escono dall’Ordine è mediamente superiore a quella dei frati sacerdoti” mentre “quasi il 57% dei frati sacerdoti che escono dall’Ordine scelgono di diventare preti secolari. Si tratta, a nostro parere, di un dato molto significativo”. Si deduce anche che “la fetta più numerosa e significativa (il 34,6%, cioè più di un terzo della cifra globale) sono frati sacerdoti che diventano preti secolari”. Osservando i dati emerge che tra le cause degli abbandoni vi è “la scarsa cura della preghiera, soprattutto personale, lo squilibrato carico di lavoro e le difficili relazioni fraterne” e che quindi “il problema non sia questo, relativo alla formazione iniziale, ma sia piuttosto un difetto di formazione permanente”. Spesso accade che “l’identificazione con il ministero abbia prevalso su quella con la fraternità”. In sostanza il problema non è legato al discernimento iniziale, quanto piuttosto è legato al consolidamento successivo o semplicemente alla cura quotidiana della vocazione nella formazione permanente. Il sussidio affronta il momento della crisi e la dimensione dello “stare” piuttosto che quella del “fuggire” nel momento della crisi stessa. Vi è inoltra “l’importanza di cercare, in tempo utile, l’aiuto di un confratello, di un accompagnatore spirituale o – se è necessario – di una persona con una qualifica professionale (psicologica e/o medica”. Da parte dell’Ordine dei frati minori si ipotizza la “possibilità di proporre ai frati che lo desiderano un’esperienza di sosta e di rinnovamento francescano”. Tutti questi argomenti, affrontati nel nuovo sussidio si ritrovano anche nel libro “Quello che ho ve lo dono”, testimonianza autobiografica di fra Michele Impagnatiello, pubblicata nel 2016.

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