Foto di repertorio

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Le suore terziarie francescane della Beata Angelina, un antichissimo ordine religioso fondato alla fine del XIV secolo a Foligno e appartenente alla famiglia francescana, sono in festa poiché Suor Rita Guercioni emetterà i voti perpetui questa sera, sabato 6 luglio, presso la chiesa del Sacro Cuore, durante la celebrazione eucaristica delle ore 16.30. L’abbiamo raggiunta telefonicamente e le abbiamo chiesto di dirci qualcosa sulla sua scelta di seguire il Signore.

Suor Rita, può raccontare ai nostri lettori il percorso che l’ha condotta a diventare una religiosa?
Sono nata a Chieti nel 1971, ho fatto gli studi commerciali e in seguito mi sono laureata in Giurisprudenza. Dopo gli studi universitari, ho preso la specializzazione in Scienze dell’Amministrazione e ho lavorato all’Università dell’Aquila per otto anni, ricoprendo un ruolo abbastanza importante, quello di Capo d’Area del Rettorato negli uffici di governance, ma avevo sempre dentro questo desiderio di seguire il Signore e quindi, a un certo punto della mia vita, ho fatto questa scelta, ho lasciato il lavoro e ho iniziato una sequela più ravvicinata e radicale.

Come mai emetterà i voti nella parrocchia del Sacro Cuore di Sant’Egidio?
Farò la professione dei voti perpetui nella parrocchia del Sacro Cuore di Sant’Egidio perché io sono nata a Chieti e lì ho vissuto fino a 12 anni, ma poi mi sono trasferita a Sant’Egidio, visto che i miei genitori sono originari di queste terre. In questa parrocchia sono cresciuta e ho ricevuto la Cresima. Invece dopo la professione dei voti perpetui continuerò a vivere nel convento di Assisi dove ora mi trovo.

Può dirci qualcosa del carisma del suo ordine religioso?
Il nostro carisma è basato sull’amore a Dio e al prossimo, ovvero il comandamento che Gesù ci ha lasciato e che è condiviso con tutta la Chiesa, però noi lo viviamo nella semplicità del dono. La nostra fondatrice che è vissuta a cavallo fra Trecento e Quattrocento è stata la fondatrice del Terz’Ordine Regolare voleva vivere la sequela di Cristo stando vicino agli altri, dunque aveva ben presente il primato di Dio, vissuto attraverso il servizio dei fratelli. Non abbiamo opere sociali non siamo un ordine nato nell’Ottocento quando sono nati gli ordini religiosi che si sono dedicati al sociale, però ci dedichiamo a quello che possiamo chiamare sociale della quotidianità”, ovunque siamo, nelle diocesi, come nelle parrocchie, ci mettiamo a servizio per quel che serve. Si tratta di una vicinanza fatta di condivisione della Parola di Dio, fatta di condivisione, di fraternità, di accoglienza reciproca.

Vuole esprimere la sua gratitudine a qualcuno in particolare?
Desidero ringraziare principalmente Dio per quanto mi ha dato e continua a darmi, la mia famiglia e padre Antonio Iosue che è il mio padre spirituale che mi ha aiutato nel mio cammino e tutte le persone che mi sono state vicine.

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