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Papa Francesco: a Scholas Occurrentes, “in farmacia non vendono rimedi contro il bullismo”

“Un problema che mi preoccupa molto è che ognuno di voi incontri la sua propria identità e questo senza la necessità di sminuire o offuscare l’identità degli altri. Incontrare la propria identità è un cammino, è un cammino di dialogo, è un cammino di riflessione, è un cammino di interiorità”. Lo sottolinea Papa Francesco, nel videomessaggio in spagnolo inviato ai partecipanti alla prima Conferenza on line contro il bullismo e il cyberbullismo dal titolo “#StopCyberbullyingDay – 24h Scholas Talks”, organizzata da WeZum, l’Osservatorio giovanile internazionale della Fondazione Pontificia Scholas Occurrentes, in collaborazione con Time4Child Cooperativa Sociale onlus, che si svolge oggi a Roma, presso la sede della Fondazione in Vaticano a piazza San Calisto.
Secondo il Pontefice, “un modo molto facile per non fare questo cammino è l’aggredire e lo sminuire l’identità degli altri. Qui nasce il bullismo. E il bullismo è un fenomeno di auto-compensazione, di auto-valorizzazione, ma non incontrando me stesso, ma sminuendo l’altro per sentirmi più importante”. “Non si dimentichi – avverte il Santo Padre – che solo è lecito a una persona guardare un’altra dall’alto in basso, sai quando? Quando si tende una mano per aiutarla a rialzarsi. Altre maniere di guardare dall’alto in basso non sono lecite”. E “quando nei gruppi, a scuola, nei quartieri, in quello che sia, ci sono espressioni di aggressione, di bullismo, si vede la povertà dell’identità di chi aggredisce, di chi ha bisogno di attaccare per sentirsi una persona. In farmacia non vendono rimedi contro il bullismo, i laboratori non hanno ancora trovato una formula; nel frattempo, cosa fare? L’unico modo è quello di condividere, di vivere insieme, di dialogare, di ascoltare l’altro, di prendere tempo per camminare insieme, di prendere tempo perché è il tempo che fa la relazione”.
Di qui l’invito a non aver “paura a dialogare”: “Ognuno di noi ha qualcosa da dare all’altro. Ognuno di noi ha qualcosa di buono da dare all’altro, ognuno di noi ha bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro”. Il dialogo che ci rende uguali “non sta nell’identità” – siamo identità differenti -, ma “nel cammino”. Francesco invita a “dichiarare guerra al bullismo perché sminuisce la dignità” e a “giocare per il dialogo, il camminare insieme e la pazienza di ascoltare l’altro. Così si raggiungerà “una pace forte”, che aiuterà a scoprire “la propria dignità”.