SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sabato 15 giugno presso il centro Biancazzurro si è tenuto il XIII convegno del Gris diocesano sul tema Liberaci dal male. Riflessioni del Magistero sull’esorcismo. L’incontro, moderato dal Sig. Domenico Luciani, ha visto la partecipazione del vescovo Carlo Bresciani, dell’esorcista diocesano padre Renato Pegorari e del diacono permanente Antonio Barra.

I lavori sono stati aperti dall’intervento del Vescovo Carlo Bresciani che ha ricordato come ci possano essere vari tipi di male: quello fisico, quello morale e quello causato da noi. È necessario – ha affermato il vescovo – fare discernimento sul male, evitando di attribuire al maligno cose che non sono da lui generate. In questo la Chiesa è molto prudente, tuttavia fa parte della nostra fede riconoscere la presenza e l’opera del maligno, come testimoniato dalla Scrittura, dalla Tradizione della Chiesa e dal Magistero. Davanti al mistero del male, la posizione del cristiano è comunque fiduciosa in virtù di Gesù che ha vinto il male e il peccato. Alla luce di questo – ha concluso il Vescovo – preghiamo non perché Dio ci risparmi di faticare nella lotta contro il male, ma affinché esso non ci domini e non ci distrugga.

Il diacono Antonio Barra ha spiegato la scelta di questo tema per il XIII convegno del Gris diocesano evidenziando come, nonostante il progresso scientifico e tecnologico, ci siano ancora tante persone che praticano la superstizione, la magia o ricorrono a sedicenti maghi e chiromanti. Si tratta allora di approfondire la propria fede e di offrire sostegno a quanti sono vittime di ciarlatani.

Ha preso poi la parola l’esorcista diocesano padre Renato Pegorari che ha constatato che quando si parla di diavolo, di occultismo o di magia c’è sempre tanta curiosità, perché si parla di qualcosa di sensazionale. Quando invece si parla di Gesù Cristo che libera da tutto ciò, questo attira meno. Al contrario – ha sottolineato il religioso – quello che deve attirare la nostra attenzione è proprio Gesù Cristo. Padre Pegorari, rifacendosi a un discorso tenuto dal Cardinale De Giorgi nel 2017 a un convegno di esorcisti, ha insistito molto sul fatto che l’esorcismo rientra nella pastorale ordinaria della Chiesa e nella sua quotidiana lotta contro il male. Dunque tanto gli esorcisti quanto il nuovo rito dell’esorcismo sono un dono alla Chiesa, ignorando i quali si può peccare di orgoglio e presunzione. Secondo l’insegnamento della Chiesa il diavolo è un essere personale, il cui compito è quello di separarci da Dio. In tal senso, la sua azione si può distinguere in ordinaria e straordinaria. Rientrano nel primo caso le tentazioni e le inclinazioni al male: esse si manifestano quotidianamente e senza clamore. Al contrario, le azioni straordinarie e insolite sono sporadiche, ma eclatanti nelle loro manifestazioni. Se è dovere di tutti i membri della Chiesa combattere contro il primo tipo di azione, è compito specifico degli esorcisti occuparsi dell’altro tipo di azione, secondo le forme stabilite dalla Chiesa. Anche i Papi si sono soffermati a parlare del Maligno. Giovanni Paolo II ha dedicato al nemico per eccellenza 5 catechesi. Benedetto XVI ha parlato del diavolo in una catechesi dedicata al “Padre Nostro” e in un’altra dedicata alle tentazioni di Gesù. Il Papa che recentemente ha trattato più volte del diavolo nei suoi discorsi e nelle sue omelie è stato sicuramente Francesco, che lo ha menzionato la prima volta addirittura nella sua prima messa da Pontefice con i cardinali che lo avevano appena eletto.

Ampio spazio è stato dato infine ai presenti i quali hanno fatto molte domande, sia mossi da curiosità, sia da intenzioni più strettamente pastorali.

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