“Con il Patriarca e il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Romena abbiamo avuto un incontro molto cordiale, nel quale ho ribadito la volontà della Chiesa Cattolica di camminare insieme nella memoria riconciliata e verso una più piena unità, che proprio il popolo romeno invocò profeticamente durante la visita di San Giovanni Paolo II”. Lo ha sottolineato il Papa, ripercorrendo, durante l’udienza di ieri, il viaggio apostolico in Romania che si è appena concluso. “Questa importante dimensione ecumenica del viaggio è culminata nella solenne Preghiera del Padre Nostro, all’interno della nuova, imponente cattedrale Ortodossa di Bucarest”, ha proseguito Francesco, secondo il quale “questo è stato un momento di forte valore simbolico, perché il Padre Nostro è la preghiera cristiana per eccellenza, patrimonio comune di tutti battezzati”. “Nessuno può dire ‘padre mio’ e ‘padre vostro’!”, ha esclamato a braccio: “No, ‘padre nostro’, patrimonio comune di tutti i battezzati”. “Abbiamo manifestato che l’unità non toglie le legittime diversità”, ha sintetizzato il Papa: “Possa lo Spirito Santo condurci a vivere sempre più come figli di Dio e fratelli tra di noi”, l’auspicio.

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