SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Continua il nostro viaggio nelle scuole. Dopo il punto della situazione fatto dal rappresentante dell’Alberghiero, ecco il punto sul liceo classico Leopardi, tracciato dal rappresentante Giorgio Sciamanna.

L’anno scolastico sta per finire, che bilancio possiamo trarne dal  “Leopardi”? «E’ stato sicuramente un grande anno per il nostro liceo, innanzitutto per l’arrivo del nuovo preside Maurilio Piergallini che ha portato una ventata di novità, ma anche di ripresa di molte attività storiche della nostra scuola che da molti anni non si svolgevano più. Prima fra tutte la reintroduzione del Progetto Neve, gradita da molti studenti, ma anche del progetto teatro, che vedrà i ragazzi del quarto superiore mettere in scena una tragedia a Palazzolo Acreide in occasione della tradizionale gita in Sicilia. E’ stato lasciato molto spazio ai ragazzi, e la fiducia è stata ricambiata: la partecipazione degli studenti alle attività extra-scolastiche è stata molto forte, nonostante gli impegni nello studio, specialmente in occasione della notte dei licei classici e del progetto “Giù la maschera”, nel quale un folto gruppo di ragazzi di quarto si è impegnato in una serie di incontri con i detenuti del carcere di Marino del Tronto, a cui sono seguiti alcuni incontri con Gherardo Colombo e Fiammetta Borsellino. Le assemblee d’istituto allo stesso modo hanno permesso di coinvolgere buona parte dei ragazzi. Grazie all’impegno del preside, è stato possibile anche rinnovare l’aula multimediale, tramite i finanziamenti del Bim Tronto, oltre che il laboratorio  di chimica, è stata ottenuta la certificazione Cambridge dell’istituto e dal prossimo anno sarà avviato in un’altra sede anche un corso di liceo musicale. Da rappresentante d’istituto mi sento però di far notare la resistenza spesso opposta dai professori alle attività extra-curriculari, e in generale la mancanza di collaborazione che gli insegnanti hanno dimostrato tra loro e con le altre componenti dell’istituto, studenti e preside compresi».

Quali sono i problemi più significativi che si registrano nella vostra scuola? Come migliorarli? «Purtroppo resta ancora il problema della mancanza di rinnovamento degli ambienti: sia l’interno che l’esterno dell’istituto, seppur in buono stato strutturale, si presentano piuttosto vecchi, ma la promessa del preside per l’anno prossimo è di ovviare anche a questo problema».

Come vivete voi studenti l’ora di religione? «L’ora di religione è da anni nella nostra scuola un momento della settimana fondamentale, grazie alla presenza di un professore di eccezione quale Ventidio Sciocchetti, che ha saputo sempre trasformare la sua ora in ogni classe in un momento fortemente costruttivo, soprattutto per i rapporti all’interno delle classi e per la crescita individuale, dando agli studenti un’ora in cui essere ascoltati senza paura di voti e giudizi. Ci ha saputo sensibilizzare anche sui temi attuali, organizzando ogni anno raccolte di cibi e vestiti per la Caritas diocesana, e da sempre crea momenti di aggregazione scolastica, tramite l’attività del coro e i tornei di calcetto e pallavolo».

Allargando lo sguardo fuori dalle mura scolastiche, secondo te quali sono le principali problematicità di San Benedetto e come andrebbero affrontate? «Molti di noi sono d’accordo nel dire che a San Benedetto vi sia un grosso bisogno di un luogo di associazione giovanile, non legato alle scuole»

Il tema del trasporto pubblico è sempre particolarmente sentito. Numerose iniziative studentesche ne hanno sottolineato le carenze. Com’è la situazione? Ci sono miglioramenti? «Riguardo i trasporti, i cambiamenti non sono stati purtroppo molto evidenti. Devo ammettere che la Start ha preso alcuni provvedimenti – utilizzo quotidianamente gli extraurbani – i licei sono infatti serviti da un pullman che alle 13 parte direttamente dallo scientifico. Ma sicuramente questo non basta, i pullman, sia della Start che dell’Arpa, sono infatti quasi sempre in forte ritardo (anche mezz’ora), essendo troppo pochi sono spesso sovraccarichi e molti versano in condizioni fatiscenti. E’ assolutamente necessario che le linee, soprattutto quelle scolastiche, siano servite da più pullman».

La Maturità è ormai imminente, come rappresentante d’istituto che augurio puoi fare a tutti gli studenti del Quinto? «C’è una grande incertezza sul futuro, e molta paura per questo esame di Stato riformato a metà corso. Ma confido che i ragazzi di quinto saranno pronti per affrontare tutte le prove e faccio loro i miei auguri per la maturità».

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