In Libia “aumentano i bambini sfollati e 1.000 minori sono in pericolo nei centri di detenzione nella zona di Tripoli. Serve una risposta immediata”. Lo chiede con urgenza l’Unicef, ricordando che “circa 1 milione e mezzo di persone tra cui 500.000 bambini risultano colpiti dal conflitto in corso a Tripoli e nella parte occidentale della Libia. Oltre agli sfollati che ammontano a 40mila persone, siamo fortemente preoccupati per il futuro dei migranti rinchiusi nei centri di detenzione”. “Oltre 1.000 minori tra i 3.000 migranti presenti nei centri delle zone di conflitto: hanno già subito ogni tipo di violenza, si teme il peggio”, dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. “Tra i civili costretti a fuggire dalle proprie case i bambini restano i più vulnerabili – sottolinea Iacomini –. L’anno scolastico è stato interrotto nelle zone colpite dalle violenze, lasciando fuori dalla scuola circa 122 mila bambini in nove comuni nei pressi di Tripoli. Molte scuole in altre parti di Tripoli sono state chiuse perché gli insegnanti non sono in grado di arrivare a lavoro o i genitori sono riluttanti a mandare i loro figli a scuola, temendo la loro sicurezza. Ci sono attualmente 14 scuole a Tripoli e Azzawiya che sono state trasformate in centri collettivi che ospitano famiglie sfollate”. “Serve una risposta immediata – conclude – per impedire che la Libia, già sconvolta da un conflitto latente di oltre 7 anni con 850mila persone in situazione di bisogno si trasformi in una nuova catastrofe umanitaria”.

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *