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Sant’Egidio, Chiesa Sacro Cuore, Don Luigino: “Per la cupola ad ombrello si è scelto il “grigio” un colore neutro e più solido atto a stabilizzare il viola con cui deve relazionarsi”

SANT’EGIDIO ALLA VIBRATA – Questa sera, venerdì 12 aprile, durante la stazione quaresimale, il Vescovo Carlo Bresciani riaprirà la Chiesa del Sacro Cuore.
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In merito ai lavori di risanamento risanamento delle superfici danneggiate dal terremoto Don Luigino Scarponi afferma: “Ci si è posto il problema di quale potesse essere la scelta cromatica più appropriata per il trattamento superficiale del tamburo d’imposta della cupola ad ombrello della “Chiesa del Sacro Cuore”.
Si è pensato che la decisione non dovesse essere meramente soggettiva ma supportata e scaturita da un’attenta analisi del contesto;
Dopo riflessioni, osservazioni a vista, analisi delle vecchie immagini fotografiche e dopo aver sentito i pareri di più professionisti, si è ritenuto giusto operare nel rispetto della volontà linguistica dell’ideatore dell’opera, l’architetto Dante Tassotti, figura di spicco nel panorama dell’architettura del dopoguerra (progetto per il teatro dell’Opera di Belgrado, Complesso del convento dei Cappuccini di Camerino, Piccolo Grattacielo di Milano e molto altro).
La scelta è stata quella del recupero del colore “viola”, a suo tempo garbatamente scelto dall’architetto per dotare lo spazio di quella funzione espressiva e suggestiva che uno “Spazio Sacro” deve saper evocare.
Il “viola” è un colore sontuoso, il colore della Sapienza ed il rispetto della sua giusta tonalità si è resa possibile grazie al recupero di alcuni resti delle originarie pitture venuti alla luce durante i lavori di restauro.
Da un’attenta analisi si è appreso che la scelta del colore non era stata affatto casuale ma scaturiva dalla volontà dell’architetto Tassotti di legarla a quella della forma geometrica dell’opera; il tamburo si erge architettonicamente dalla sua base, il “cerchio” che sta a rappresentare il segno di tutto ciò che è Celeste, legato alla rappresentazione della Divinità non avendo né inizio né fine. Esso è l’Assoluto, simbolo della volontà cosciente del tendere verso l’infinito, verso la perfezione.
Il “viola” che lo avvolge, essendo l’ultimo colore dell’iride, estremo limite dello spettro solare visibile ai nostri occhi, rappresenta il Mistero; è il colore dello Spirito e dell’essenza esprimendo l’idea del passaggio ad altra dimensione, il colore (viola) è anche sintesi della vita (rosso) e della morte (blu),
L’unione di due poli opposti della scala cromatica, quindi, viene a contatto con una superficie circolare: è l’attesa della Resurrezione, della Rinascita dopo la morte.
Per la cupola ad ombrello si è scelto il “grigio” un colore neutro e più solido atto a stabilizzare il viola con cui deve relazionarsi”.