Il decreto sicurezza e immigrazione “è insufficiente, va rivisto e integrato, perché niente deve mancare quando si parla di rispetto della vita e della dignità della persona umana”: lo ha scandito il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei, prima nel suo intervento  e poi rispondendo alle domande del giornalista Giovanni Floris durante la presentazione ieri a Roma del Rapporto 2019 del Centro Astalli.
E a proposito della politica dei porti chiusi: “I migranti vanno soccorsi e salvati, non respinti o bloccati in Paesi terzi non sicuri. Sono diminuiti gli sbarchi ma chi si prende la responsabilità dei morti in mare? Può essere una condanna a morte rimandarli indietro nei centri di detenzione in Libia”. Il cardinale ha citato cifre sull’aumento dei morti: “Erano 35 ogni 1000 persone che partivano nel 2018. Sono diventati 100 ogni 1000”. “Ogni morto in mare o nel deserto o perché subisce  violenza nei centri di detenzione è una offesa al genere umano”, ha ribadito.  “Bisogna che questi problemi vengano risolti – ha auspicato -. Noi prendiamo le nostre responsabilità ma le istituzioni devono prendere le loro”. Infine, a proposito della politica che crea nemici: “Dobbiamo temere chi cerca di uccidere la nostra anima e l’anima dell’altro creando la mentalità del nemico”.

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