Finora era un settore dell’Ufficio catechistico nazionale; ora – per assicurare un contributo più unitario, trasversale e continuativo – il Consiglio epaicopale permanente l’ha costituito come Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità. Lo si apprende dal comunicato finale del Conisglio episcopale permanente (Roma, 1-3 aprile). L’intento è quello di offrire alla Cei, alle diocesi, agli Istituti di Vita consacrata, alle Società di Vita apostolica, ad associazioni e movimenti un supporto per l’inclusione nella vita ecclesiale delle persone con disabilità – intese come soggetti a pieno titolo della pastorale – e dei loro familiari. Il Servizio diverrà pienamente operativo dopo la definizione del Regolamento.

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