Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione, descrive le azioni intraprese dall’Ue per parare i colpi di un eventuale ‘no deal’, ossia il recesso sregolato del Regno Unito dall’Unione. “Si tratta di misure unilaterali e temporanee”, spiega nell’emiciclo dell’Europarlamento a Bruxelles. “Nonostante ciò ci saranno delle turbolenze” con un eventuale ‘no deal’, che “colpiranno soprattutto il Regno Unito più che l’Unione europea”. Il governo inglese deve comunque rispondere a tre problemi fondamentali, segnala lo stesso Juncker: “La tutela dei cittadini europei e di quelli britannici; gli impegni finanziari da onorare con l’Ue, impegni sottoscritti dal Regno Unito come Paese membro; la soluzione alla situazione dell’Irlanda, che preservi la pace tra le due parti dell’isola e anche l’integrità del mercato unico”. Juncker aggiunge: “Settimana prossima, il 10 aprile, durante il Consiglio europeo straordinario ascolteremo di nuovo la premier Theresa May. Lavoreremo fino all’ultimo – dice di nuovo – per scongiurare il ‘no deal’. Anche perché gli unici a guadagnarci sarebbero populisti e nazionalisti, coloro che vogliono indebolire l’Unione europea”.

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