“La misericordia di Dio è una cosa tanto grande, tanto grande. Non dimentichiamo questo. Quanta gente [dice]: “Io ho fatto delle cose tanto brutte. Io ho comprato il mio posto nell’inferno, non potrò tornare indietro”. Ma pensa alla misericordia di Dio? Ricordiamo quella storia della povera signora vedova che è andata a confessarsi dal curato d’Ars (il marito si era suicidato; si era buttato dal ponte [giù nel] al fiume?).

E piangeva. Disse: ‘Ma, io sono una peccatrice, poveretta. Ma povero mio marito! È all’inferno! Si è suicidato e il suicidio è un peccato mortale. È all’inferno’. E il curato d’Ars disse: ‘Ma, si fermi signora, perché tra il ponte e il fiume c’è la misericordia di Dio’. Ma fino alla fine, fino alla fine, c’è la misericordia di Dio”. Lo ha detto ieri Papa Francesco nell’omelia della messa a Santa Marta. Il Santo Padre, secondo quanto riportato da Vatican News, si è soffermato sul “giudizio sull’altro”: “Pensiamo quante volte al giorno noi giudichiamo. Ma per favore! Sembriamo giudici mancati tutti, no! Tutti. Ma sempre per iniziare un colloquio, un commento su un altro: ‘Ma guarda, si è fatto la chirurgia estetica! È più brutta di prima’”. Quini il Papa ha invitato a non giudicare e a perdonare, anche se è “tanto difficile”, perché le nostre azioni danno “la misura a Dio di come deve fare con noi”. “Il Signore ci insegna: ‘Date’. ‘Date e vi sarà dato’: siate generosi nel dare. Non siate ‘tasche chiuse’; siate generosi nel dare ai poveri, a coloro che hanno bisogno e anche dare tante cose: dare dei consigli, dare dei sorrisi alla gente, sorridere. Sempre dare, dare. ‘Date e vi sarà dato. E vi sarà dato in una misura buona, pigiata, colma e traboccante’, perché il Signore sarà generoso: noi diamo uno e Lui ci darà cento di tutto quello che noi diamo. E questo è l’atteggiamento che blinda il non giudicare, il non condannare e il perdonare. L’importanza dell’elemosina, ma non solo l’elemosina materiale, ma anche l’elemosina spirituale; perdere il tempo con un altro che ha bisogno, visitare un ammalato, sorridere”, ha concluso il Papa.

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