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Vescovo Bresciani: “Le tentazioni regalano una breve e finta felicità”

DIOCESI – Venerdì 15 marzo, si è svolta la prima stazione quaresimale animata dalla vicaria San Giacomo della Marca. Davanti al Biancazzurro di San Benedetto del Tronto si sono ritrovati insieme al vescovo Carlo Bresciani, i parroci delle parrocchie della vicaria e molti fedeli.
Don Francesco Ciabattoni della parrocchia Sacra Famiglia di Porto d’Ascoli ha introdotto la prima stazione quaresimale: “È importante fermarsi, sostare, stazionare per fare lode al Signore, per fare memoria di quanti hanno fatto testimonianza a Cristo. Fermarsi è importante ancora oggi, ci aiuta ad accogliere senza compromessi la Parola di Gesù. Davanti a questo luogo di sofferenza e servizio, dove ogni giorno vengono accolti e aiutati tanti fratelli bisognosi, rimaniamo in silenzio e in preghiera ripensando a quali sono le cose importanti, le cose di Dio.”

Durante la processione sono state cantate le litanie dei santi. Arrivati alla chiesa Sacra Famiglia, dopo il canto di accoglienza animato dal coro di quest’ultima, sua Eccellenza Monsignor Bresciani ha meditato sul passo del Vangelo che racconta i quaranta giorni di Gesù nel deserto: “La Parola di Dio non solo ci mette in relazione con Lui, ma ci aiuta anche a capire meglio come deve essere la nostra vita, qual è la strada che Lui ha scelto per noi. Le tentazioni che ha vissuto Gesù nel deserto sono quelle che anche tutti noi sperimentiamo: la fame, il potere e il nostro rapporto con Dio. Avere fame è un bisogno naturale, ma non deve farci dimenticare di Dio, cioè il Signore deve venire avanti ad ogni cosa.
Noi siamo corpo, quindi è importante mantenere la salute, però siamo anche spirito e abbiamo bisogno di nutrire la nostra anima con la preghiera e lo sguardo rivolto al Signore. La seconda tentazione riguarda il potere, tutti noi siamo tentati dal potere, ma in fondo ogni ruolo in un diverso ambito ha un potere. Quando usiamo il nostro potere per aiutare, per gesti di carità, per migliorare qualcosa e per servire il Signore questo non è peccato. Quando invece rincorriamo il potere per umiliare l’altro, per usare violenza contro i nostri fratelli, per prevaricare sugli altri, cioè quando viene strumentalizzato per fare il male, questo tipo di potere è peccato. Il potere che ci allontana da Dio e ci fa credere che possiamo fare a meno di Lui. La terza tentazione ci porta a voler fare delle scelte sbagliate, avventate senza tener conto di Dio e della nostra vita eterna e pretendere che la nostra volontà sia uguale a quella di Dio. Cerchiamo spesso i beni effimeri e ci dimentichiamo a cosa siamo destinati, non dobbiamo mettere alla prova il Signore e quindi presumere di fare solo quello che piace a noi e non quello che piace a Dio. Quindi possiamo dire che le tentazioni ci vogliono far credere che è “bene” ciò che invece è “male”, sono subdole, sono sottili, ci vogliono imbrogliare stravolgendo la realtà. Ci illudono e ci allontanano dal Signore, regalandoci una breve e finta felicità.” Un ringraziamento va anche al Corpo di Polizia Municipale e ai Cavalieri di San Giuseppe della parrocchia Sacra Famiglia.

Patrizia Neroni