L’Iraq è la “madrepatria, la casa e l’identità per i cristiani iracheni. Questa la terra dove è stata fondata la nostra Chiesa, dove si è radicata e dove i cristiani erano la stragrande maggioranza, prima dell’arrivo dei musulmani. In particolare i Caldei che la abitano fin dai tempi di Abramo. Pertanto siamo chiamati a restarvi nonostante tutti i sacrifici. I cristiani oggi, attraverso la loro missione, sono chiamati a mantenere la loro identità irachena”. Così il card. Louis Raphael Sako, patriarca della Chiesa caldea, scrive nel suo messaggio per la Quaresima, diffuso attraverso il Patriarcato caldeo. Un appello che si allarga ben oltre i confini iracheni e che va a toccare tutti i cristiani del Medio Oriente chiamati a superare “la barriera della minoranza, della paura e della dipendenza”. Secondo il cardinale “per plasmare una visione chiara della loro presenza in questi paesi, i cristiani dovrebbero tutti insieme rafforzare i legami con i loro concittadini musulmani, yazidi e sabei migliorando la fiducia e contribuendo a costruire una società più pacifica, stabile, equa e sicura”. “Questo genere di relazioni – annota il patriarca caldeo – dovrebbero essere considerate come un impegno di fede. D’altro canto, quando non ci atteniamo alla nostra identità cristiana e nazionale, saremo in contraddizione con ciò che il Signore Gesù ci ha insegnato e non realizzeremo le nostre aspirazioni ecclesiastiche e nazionali”. Da qui l’appello del card. Sako a donare i risparmi dei nostri pasti giornalieri per l’acquisto di cibo, di medicine, per aiutare gli studenti che non possono pagare le tasse scolastiche e per ristrutturare una scuola distrutta dallo Stato Islamico. Questo – conclude il messaggio – è l’unico modo per rendere la nostra Quaresima una grande opportunità di vivere la nostra fede e di mettere in pratica l’insegnamento biblico. A Baghdad, ci sarà una scatola in ogni Chiesa, per raccogliere le offerte”. Il Patriarcato caldeo ha stanziato 50.000 dollari, come fatto già a Natale 2018.

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