MARTINSICURO – Oggi, 2 marzo, la comunità di Martinsicuro renderà onore a San Gabriele dell’Addolorata, patrono della terra abruzzese e della città di Martinsicuro, oltre che dei giovani. Per farne memoria alle ore 17.30, presso la parrocchia del Sacro Cuore, si terrà una solenne celebrazione Eucaristica.
Al termine della Santa Messa, avrà luogo la processione con l’immagine di San Gabriele che si snoderà per: via Roma, via Venezia, via Ravenna, via Bolzano, via Novara, via Napoli, per terminare poi presso la Chiesa Madre Teresa di Calcutta.

Tutta la città è invitata a partecipare a questo momento comunitario di preghiera affidando al santo, oltre che i bisogni della comunità, in modo particolare anche i nostri ragazzi.

Francesco Possenti nacque il 1° marzo 1838 ad Assisi, dove il padre era Governatore della città prima del trasferimento a Spoleto come giudice del locale tribunale. Mortagli la madre quando aveva appena sei anni, fu affidato ai Fratelli delle Scuole Cristiane e nel 1850, a dodici anni, entrò nel collegio dei Gesuiti, dove studiò con ottimi risultati. Era un giovane elegante e vivace e frequentava volentieri la buona società, ma già allora era affascinato dalla vita religiosa. Una serie di lutti – oltre alla madre, morirono due fratelli di cui uno suicida e infine, nel 1835, la sorella maggiore – gli fece comprendere l’inconsistenza delle gioie umane, orientandolo sempre di più verso una scelta religiosa, nonostante l’opposizione del padre che avrebbe voluto inserirlo nella vita amministrativa. Su consiglio del confessore, entrò fra i Passionisti, fondati da san Paolo della Croce, che erano noti nello stato pontificio per le missioni popolari che vi tenevano, per la vita di penitenza e la pratica della carità verso i poveri. A 18 anni cominciò il noviziato a Morrovalle assumendo il nome di Gabriele dell’Addolorata, vivendo con entusiasmo la rigidità della Regola, compiendo austere penitenze e seguendo il percorso formativo incentrato sulla meditazione della Passione di Cristo. Dopo la professione si trasferì a Pieve Torina (Macerata) e poi a Isola del Gran Sasso per continuare gli studi in vista del sacerdozio, moltiplicando le pratiche ascetiche e le devozioni mariane. Nel maggio 1861 ricevette gli ordini minori, ma le vicende politiche e militari del 1860-61 che portarono alla proclamazione dell’unità nazionale fecero rinviare le ordinazioni sacerdotali. Nel frattempo, la salute di Gabriele peggiorò rapidamente ed egli morì il 27 febbraio 1862. Beatificato da Pio X nel 1908 e canonizzato da Benedetto XV nel 1920, sei anni dopo fu da Pio XI dichiarato patrono della Gioventù cattolica italiana e nel 1959 da Giovanni XXIII patrono dell’Abruzzo.

 

 

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