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“Liberi di partire, liberi di restare” così la Chiesa li aiuta anche a casa loro

A due anni dall’avvio della Campagna “Liberi di partire, liberi di restare”, lanciata dalla Cei in risposta al fenomeno migratorio, sono 77 i progetti avviati per un totale di 22.830.290 euro. Di questi, 32 sono gli interventi in fase di realizzazione nei Paesi di partenza, di transito e di arrivo dei flussi migratori per 19.875.720 euro, a cui si aggiungono i 45, per uno stanziamento di 2.954.570 euro, avviati nelle diocesi italiane. Ad illustrare i risultati dell’iniziativa della Cei è stato don Leonardo Di Mauro, responsabile del Servizio nazionale per gli interventi caritativi a favore del Terzo mondo, nel corso dell’incontro “Operatori dell’accoglienza” che vede riuniti a Roma i referenti e i beneficiari di molti dei progetti finanziati. Ai 45 interventi promossi in Italia dalle diocesi, si affiancano i 14 realizzati da associazioni, istituti religiosi e cooperative che portano a quota 59 il totale per 10.779.690 euro. Sono invece 6 i progetti finanziati nei Paesi di transito – Niger, Tunisia, Algeria, Albania, Turchia e Marocco – per una somma di 3.884.600 euro. Mali, Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal, Gambia, Guinea sono i Paesi di partenza in cui sono state avviate 12 iniziative per uno stanziamento complessivo di 8.166.000 euro. Le attività, sia quelle in Italia che in Africa e nel resto d’Europa, hanno come destinatari principali i minori e le loro famiglie, le fasce più deboli e le vittime di tratta. Gli ambiti di intervento spaziano dall’educazione alla formazione, anche professionale, all’informazione e alla sensibilizzazione in loco sui rischi della migrazione, al settore sanitario fino a quello socio-economico con la promozione di opportunità lavorative e di accompagnamento di chi sceglie di rientrare nella propria patria. Senza dimenticare i percorsi di riconciliazione e di gestione dei conflitti.