Conferenza sul gioco d’azzardo patologico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – «Lo Stato si genuflette al dio Denaro e, pur di fare cassa, finge d’ignorare lo scompiglio creato all’interno di tante famiglie, che letteralmente esplodono per causa del gioco». Ecco il grido d’allarme lanciato dal dottor Claudio Cacaci (Direttore del dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur Area Vasta 5) durante la conferenza stampa organizzata nell’ambito della “Giornata Nazionale per il Contrasto del Gioco d’Azzardo Patologico”. L’evento si è svolto nella mattinata di martedì 26 febbraio presso la sala consiliare di S. Benedetto ed è servito per fare il punto sul lavoro di rete, messo in campo da diversi enti e associazioni: tutti impegnati per contrastare le derive patologiche del gioco.

Ebbene, lo scorso anno il Dipartimento dipendenze patologiche ha avuto 38 giocatori in trattamento, di cui 29 maschi e 9 femmine. Mentre la cooperativa Ama-Aquilone ha attivato 4 sportelli di consulenza gratuita (Comunanza, Spinetoli, Ascoli e S. Benedetto) garantendo consulenza gratuita e percorsi d’inclusione socio-lavorativa: contattate più di 80 persone. Per ciò che concerne la prevenzione, la cooperativa sociale Cooss Marche ha coinvolto oltre 5mila persone, con progetti che hanno riguardato in primis le scuole. Inoltre, la Fondazione Antiusura Monsignor Traini ha accolto e continua ad accogliere persone e familiari che versano in condizioni d’indebitamento e sono a rischio-usura (o già sotto usura) per problemi legati al gioco d’azzardo. Offre anche prestiti a medio termine utilizzando particolari fondi pubblici e, lo scorso anno, la Fondazione ha avuto contatti con oltre 150 persone. «Per quanto concerne la piaga del gioco patologico – ha detto Edio Costantini, presidente della Fondazione Traini – la prevenzione è di fondamentale importanza, poiché se una persone entra in certe spirali e davvero difficile poi poterne uscire».

I lavori della conferenza sono stati aperti dal sindaco Pasqualino Piunti il quale ha ricordato come le norme comunali in fatti d siano particolarmente rigide. «Siamo una città ancora a misura d’uomo – ha detto il primo cittadino sambenedettese – e vogliamo continuare ad esserlo, per questo è fondamentale il lavoro di squadra i cui risultati sono ben visibili nella presentazione odierna». Una linea confermata dal dottor Cesare Milani (Direttore Asur Area Vasta 5) il quale ha ricordato i suoi trascorsi da sindaco di un piccolo comune, sottolineando come, oggigiorno, il virus del gioco d’azzardo patologico non risparmi neanche i borghi più piccoli. Tutto questo anche per via della Rete Internet che ha aumentato a dismisura le possibilità di gioco e anche per la presenza di dispositivi (come slot-machine) non solo nelle classiche sale-giochi ma anche in normali bar.

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