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FOTO Padre Emanuele D’Aniello è il nuovo parroco di Montelparo

Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO Padre Emanuele D’Aniello è, da ieri, il nuovo Priore-Parroco della parrocchia di San Michele Arcangelo in Montelparo (Fermo).
E’ stato il Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto delle Marche, Sua Eccellenza Carlo Bresciani, a nominarlo e a proporlo ad una nutrita e calorosa schiera di fedeli presenti nella palestra comunale, in mancanza di chiese considerati i danni causati dal sisma del 2016!
Non poteva mancare il saluto affettuoso del Sindaco Marino Screpanti. A ricevere padre Emanuele anche il caro padre Giovanni Mazzoni che, oramai quasi novantenne, continuerà a svolgere le funzioni di vice-parroco. Era qui anche padre Gabriele Lupi, di origini montelparesi e ora “Guardiano” del Santuario di San Tommaso Becket di Montedinove.
La nomina, che aveva decorrenza dal giorno della presa di possesso canonico (10 febbraio 2019), avrà la durata di nove anni.
Nella sua particolare omelia, il Vescovo Carlo, ha dato il via a quella che sarà la permanenza del nuovo Priore a Montelparo.
Ha dato anche un’altra bellissima notizia, il Vescovo Carlo: quella che con il recentissimo “Decreto per la ricostruzione post-sisma 2016” n° 166 emesso dalla Regione Marche il 1° febbraio 2019, “è stato autorizzato l’intervento e la concessione del contributo necessario per la messa in sicurezza della Chiesa di San Michele Arcangelo di Montelparo”!
Il Vescovo ha assicurato che, nel giro di pochi mesi, la bellissima ed essenziale chiesa parrocchiale tornerà ad essere nella disponibilità del Paese compresi i musei e le inestimabili opere d’arte in essa contenuti!
Padre Emanuele, nel ringraziare, ha assicurato una assidua e attenta presenza nel nostro paese.
Particolare attenzione e emozione ha suscitato quanto Letizia Ferracuti, una delle catechiste montelparesi, ha voluto dichiarare anche a nome di tutti i parrocchiani, con un interessante e articolato intervento.
“Siamo molto lieti, Eccellenza, di averla ancora una volta nella nostra comunità. Innanzitutto vogliamo ringraziarla per aver lasciato tra noi Padre Giovanni. Lui riesce a farci rivivere, con la fantasia, le sue avventure tra le sue amate montagne che di tanto in tanto si diletta a raccontarci e, nei bambini, ha instillato il desiderio di viverle loro stessi. La ringraziamo per aver scelto per noi Padre Emanuele, dei Frati Minori francescani, e ringraziamo Padre Emanuele di aver accettato di diventare nostro parroco; sarà bello incontrarlo nelle nostre strade! La nostra è una comunità affettuosa e generosa, ma al tempo stesso fragile! Ha costante bisogno di una guida, che la raduni e la conduca dinanzi al Signore, affinché non si disperda e disorienti!… La presenza francescana minorita nella nostra comunità parrocchiale è attestata fin dall’11 dicembre 1259. …. La prima comunità francescana fu minorita e si stanziò nella zona che ora corrisponde al Santuario Agreste di Santa Maria in Camurano. La chiesa, con annesso convento, ospitò in seguito una piccola comunità monastica, sempre francescana, ma del Terzo Ordine Regolare. …
Caro Padre Emanuele, allora, sia il benvenuto!
Benvenuto in un paese, Montelparo, dalla grande storia francescana. E come può Montelparo, terra di confine e di vocazioni, non ricordare il compianto Padre Davio di Nicola, e ancora Padre Luigi Moretti e Padre Gabriele Lupi, anche loro della grande famiglia devota al Santo Francesco?
Le auguriamo di amarci e di accoglierci come uomini e come comunità, certi che lei avrà, padre Emanuele, molto da lavorare! Sappiamo di chiederle molto! E sappiamo anche che avremo sicuramente da Lei tutto quello che ci potrà dare! Ci basterà sentirla vicino! Da noi avrà, glielo assicuriamo, la massima disponibilità e collaborazione.
Il Signore Gesù e Maria, madre della Chiesa, la assistano e la aiutino, insieme a tutti noi, a continuare nella costruzione di una autentica comunità di fede e di amore.”
Tutta la cerimonia è stata servita, alla grande come sempre e, se possibile, con particolare impegno, dalla Corale Montelparese “Gregorio Petrocchini”.