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Venezuela: appello di mons. Moronta sul blocco degli aiuti umanitari, “tutte le autorità ascoltino la voce del popolo”

“Facciamo appello a tutte le autorità perché ascoltino la voce del popolo, che sta chiedendo l’arrivo degli aiuti e la necessità di un cambiamento. Il Governo deve ascoltare questa voce, così come la stiamo ascoltando noi tutti e dev’essere data una risposta positiva”. L’accorata richiesta in un messaggio audio per il Sir è di mons. Mario del Valle Moronta Rodríguez, vescovo di San Cristóbal, il cui territorio si trova proprio al confine con la Colombia, nello stato venezuelano del Táchira. Si tratta, perciò, della diocesi più immediatamente interessata all’arrivo degli aiuti internazionali che sono giunti in questi giorni al centro allestito in Colombia, nella città di Cúcuta, posta proprio alla frontiera con il Venezuela. Gli aiuti dovrebbero passare per il nuovo ponte internazionale di Tienditas, pronto da anni e mai inaugurato. Ma l’Esercito venezuelano ha posto sulla strada pesanti ostacoli, come container e rimorchi, per impedire l’arrivo degli aiuti.

“Permettere l’arrivo degli aiuti umanitari non significa altro che permettere di fare un passo verso la tranquillità e la serenità”, spiega mons. Moronta, che in questi giorni si trova in Ecuador per un corso di esercizi spirituali e segue “con preoccupazione tutta la situazione che si sta vivendo nella regione”, e in particolare “quanto sta accadendo alla frontiera”. Il vescovo di San Cristóbal, confidando nel sollecito arrivo degli aiuti umanitari, rivolge un appello a tutto il popolo venezuelano, “a ogni persona di ogni condizione, perché collabori nelle maniera che è possibile a ciascuno, a rafforzare questo meccanismo di aiuti che stiamo costruendo”. Mons. Moronta conferma quanto detto ieri in un messaggio ai sacerdoti, e cioè che “saranno la Caritas del Venezuela e Caritas delle singole diocesi a coordinare gli aiuti”. Questo passaggio “è un momento importante per andare avanti e rendere più forte l’aria nuova che il popolo, vero soggetto sociale, sta portando. Governo, istituzioni, Chiesa, tutte le realtà, lo ascoltino. La Chiesa è con il popolo e a fianco del popolo, ma abbiamo bisogno che i dirigenti politici, di Governo e di opposizione, ascoltino la sua voce e il suo desiderio di libertà e convivenza pacifica”.