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Papa Francesco: ““L’orgoglio di quelle famiglie sono i bambini”

M.Michela Nicolais

“L’orgoglio di quelle famiglie sono i bambini, la sicurezza per il futuro sono i bambini: l’inverno demografico senza bambini è duro!”. Il Papa ha cominciato l’udienza di oggi con queste parole, pronunciate a braccio e riferite all’orgoglio con cui le mamme e i papà di Panama, vedendo passare la papamobile, alzavano i loro bambini per far vedere loro meglio il successore di Pietro al suo passaggio. “Quanta dignità in questo gesto, e quanto è eloquente per l’inverno demografico che stiamo vivendo in Europa!”, ha esclamato Francesco ripercorrendo in Aula Paolo VI, davanti a 7mila persone, le tappe del viaggio a Panama (23-28 gennaio): “L’orgoglio di quelle famiglie sono i bambini, la sicurezza per il futuro sono i bambini: l’inverno demografico senza bambini è duro!”, ha aggiunto ancora braccio.

“Vedere tutte le bandiere sfilare insieme, danzare nelle mani dei giovani gioiosi di incontrarsi è un segno profetico, un segno controcorrente rispetto alla triste tendenza odierna ai nazionalismi conflittuali. Che alzano dei muri e si chiudono all’universalità, all’incontro fra i popoli”.

È la fotografia della Gmg, una festa per i giovani e “una festa per Panamá, e anche per tutta l’America Centrale, segnata da tanti drammi e bisognosa di speranza e di pace, e di giustizia pure”. La Gmg, ha sottolineato inoltre il Papa, è stata preceduta dall’incontro dei giovani dei popoli nativi e di quelli afroamericani: “Loro hanno aperto la porta alla Gmg!”, ha esclamato ancora fuori testo Francesco, definendola un’iniziativa importante che ha manifestato ancora una volta che

“l’America latina è meticcia”.

“Finché ci saranno nuove generazioni capaci di dire ‘eccomi’ a Dio, ci sarà futuro per il mondo”. Ne è convinto Francesco, che a proposito di uno dei momenti più significativi del viaggio – la liturgia penitenziale celebrata con i giovani detenuti del carcere di Pacora – ha fatto una confidenza ai fedeli: “A me piace tanto fare la Via Crucis, perché è andare con Maria dietro Gesù. E sempre porto con me, per farla in qualsiasi momento, una Via Crucis tascabile”. “Me l’ha regalata una persona molto apostolica a Buenos Aires”, ha rivelato Francesco tirandola fuori dalla tasca e facendola vedere ai fedeli: “E quando ho tempo faccio la Via Crucis”.

“Fate la Via Crucis – l’invito del Papa ancora a braccio – perché è seguire Gesù con Maria, nel cammino della Croce dove Gesù ha dato la vita per noi, per la nostra redenzione”.

Citando la Casa Hogar del Buen Samaritano, dove ha incontrato – un’altra “prima volta” delle Gmg – i malati di Aids, il Papa ha ricordato come in America Centrale “ci sono tanti giovani vittime di diverse forme di schiavitù e povertà”, ma “finché ci saranno nuove generazioni capaci di dire ‘eccomi’ a Dio, ci sarà futuro per il mondo”. “I giovani non sono il ‘domani’, non sono il ‘frattanto’, ma sono l’oggi, l’adesso, della Chiesa e del mondo”, ha ribadito Francesco a proposito dei due momenti culminanti della Gmg: la Veglia e la Messa con i giovani, che “passavano dall’entusiasmo all’ascolto, alla preghiera in silenzio”. A loro il Papa ha proposto Maria come “influencer di Dio”, mentre agli adulti ha chiesto di assumersi le proprie responsabilità:

“Ho fatto appello alla responsabilità degli adulti, perché non manchino alle nuove generazioni istruzione, lavoro, comunità e famiglia”.

Protagonista dell’incontro con i vescovi dell’America Centrale è stato Oscar Arnulfo Romero, per imparare sempre meglio a “sentire con la Chiesa”, come recitava il suo motto episcopale, nella vicinanza ai giovani, ai poveri, ai sacerdoti, al popolo fedele di Dio.