di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – E’ stata una tre giorni esaltante e di altissimo livello quella che Montelparo ha vissuto nello scorso fine settimana!
Religiosità, rievocazione storica e gastronomia hanno portato a Montelparo un numero incredibile di appassionati.
Dal 18 al 20 gennaio 2019 si sono succeduti eventi che hanno posto l’accento sulla validità di un’iniziativa, quella del “Baccalà di Sant’Antonio Abate”, che ha portato, appunto, in questo minuscolo paese oltre ottomila persone!
E non basta!
La prestigiosa “Accademia Italiana della Cucina” ha ritenuto così meritevole di attenzione questo evento che ha pensato di doverci organizzare, nella mattinata di Sabato 19 Gennaio, un “Simposio” che aveva quale oggetto “Il Baccalà di Sant’Antonio Abate: Storia, Tradizione, Cultura”!
E questo nella Chiesa dei Santi Pietro e Silvestro.
Il Presidente della sezione di Fermo dell’Accademia, Fabio Torresi, coadiuvato dal “Simposarium” Walter Massucci, ha portato a Montelparo almeno cinquanta soci provenienti da tanta parte delle Marche per affrontare, nel Simposio appunto, un argomento sicuramente, anche per loro, di grande interesse.
Dopo i saluti di Fabio Torresi, del Sindaco di Montelparo Marino Screpanti e del Priore-Parroco Padre Agostino Maiolini, il Presidente dell’Associazione Culturale “Il Murello” di Montelparo, Giuseppe Mariucci, ha voluto raccontare, con un breve intervento, ma in tutti i suoi passi fondamentali, la storia “vera”, iniziata oltre trecento anni fa, di questa “Unica” e importante rievocazione!
E’ stata poi la volta di Matteo Lupi, giovanissimo presidente del Comitato di Sant’Antonio Abate, che ha voluto illustrare tutte le peculiarità di questo semplice ma eccezionale piatto soffermandosi sulle varie fasi della preparazione!
E Matteo non si è certamente fermato solo sul baccalà dichiarando, da bravissimo enologo qual è, che non si può prescindere, nella degustazione del baccalà, dalla necessaria altissima qualità del vino che, questa degustazione, richiede!
E qui è entrato in gioco l’estro, oltre che di Matteo, delle Cantine Vitali di Montelparo che, per l’occasione, ha creato un vino ad hoc, Marche Bianco, con indicazione geografica protetta: “’O vi’ de u coppu”!
Ha avuto quindi il via il prof. Tommaso Lucchetti, docente di Storia dell’Alimentazione dell’Università di Parma che, in un eccezionale e interessante turbinio di notizie circa questo tipo di eventi, ha voluto dare un’altissima valutazione a quello che da centinaia di anni si fa a Montelparo!
Ha concluso alla grande la signora Milena Pantaloni che, dal libro “Sillabario del Tempo: storia di Baccalà” di Guglielmina Roganti, ha proposto, con grande professionalità, una lettura selezionata del testo.
Nei locali dell’Oratorio Parrocchiale, adiacenti al luogo del Simposio, l’Associazione di S. Antonio Abate ha poi offerto un gradito aperitivo con crostini, ovviamente a base di baccalà, e con l’eccezionale spumante “Mont’Illì” dell’Azienda Vitali.
Da qui si è raggiunta la sede deputata per la degustazione del Baccalà!
Grande soddisfazione hanno espresso tutti i convenuti.
Nel pomeriggio, accompagnati dalla guida turistica Beatrice Screpanti, molti degli accademici hanno poi potuto conoscere meglio quel piccolo gioiello che è il paese di Montelparo (sebbene con tutte le ferite, ancora visibili e aperte, che il sisma ha procurato)!
La presenza a Montelparo di questa prestigiosa Accademia, durante le storiche giornate del “Baccalà”, ha dato grande onore al paese, all’iniziativa e a tutti coloro che, per questo evento, lavorano con grande impegno per mesi: parliamo de “I Festaroli”, di tutte le Associazioni che li affiancano e, ovviamente, dell’Amministrazione Comunale che vede in prima linea, quale “Festarolu”, proprio il Sindaco.
Essi dedicano il loro impegno di volontariato, con grande professionalità e amore, per dare tantissima visibilità all’amato paese.
E l’Accademia Italiana della Cucina, nel salutare, ha aggiunto: “La giornata, passata qui con voi a Montelparo, è una di quelle da incorniciare: ma non finisce certamente qui!”.
La domenica, mentre il via vai delle migliaia di avventori riempiva ancora e incessantemente le strade del paese, è stata incentrata dalle cerimonie religiose che la rievocazione pretende!
La messa, celebrata dal Priore-Parroco Agostino Maiolini, con al suo fianco Padre Giovanni e accompagnata dalle note della sempre presente “Corale Petrocchini”, era partecipatissima e vedeva il simulacro del Santo Antonio Abate piazzato al centro della Chiesa. Ai suoi piedi le immancabili “Panette” benedette destinate agli animali (ma che sono graditissime anche ai loro padroni!).
Alla fine si dipanava, per le vie del paese, una solenne processione con la statua del Santo che era preceduta dalla Banda di Castignano e seguita dai sacerdoti e da una lunga fila di fedeli. La processione aveva il suo epilogo, dopo averne salito la scalinata, davanti alla Chiesa di Sant’Agostino dove tutto, come la storia ci tramanda, aveva avuto inizio oltre trecento anni fa! Al suo interno non è stato possibile accedere perché essa è ancora irrimediabilmente chiusa per i guasti del sisma del 2016. Ultimo atto della cerimonia è stato quello in cui, Padre Agostino, ha impartito la benedizione ai presenti, agli animali e alle terre montelparesi.
La tre giorni si chiudeva solo a tardissima serata quando i “festaroli”, con un simpatico e improvvisato spettacolino, davano l’arrivederci al prossimo anno!

Entra a far parte della Community de L'Ancora (clicca qui) attraverso la quale potrai ricevere le notizie più importanti ed essere aggiornati, in tempo reale, sui prossimi appuntamenti che ti aspettano in Diocesi.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *