“Continua a crescere il numero degli sfollati causati dallo tsunami che ha colpito lo stretto di Sunda in Indonesia: ora sono quasi 22.000, l’80% dei quali si trova nel distretto più colpito di Pandeglang, nella provincia di Banten”. È l’allarme lanciato nelle scorse ore da Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia.
Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia ha inviato nelle prime 72 ore dallo tsunami una squadra di specialisti sul campo nelle zone più colpite per partecipare alle valutazioni congiunte dei partner guidati dal governo. Inoltre, nella fase della risposta immediata, su richiesta del Governo, l’Unicef ha messo a disposizione 9.000 kit sanitari scolastici individuali, che saranno consegnati questa settimana all’ufficio sanitario provinciale per la distribuzione da parte dei responsabili sanitari a livello distrettuale, e 50.000 kit per la diagnosi rapida della malaria, 30.650 reti di insetticidi a lunga durata e repellenti per zanzare al ministero della Salute, che li distribuirà a chi ne ha bisogno.
L’Unicef, che ha identificato come priorità il sostegno psicosociale e il ricongiungimento familiare, continua inoltre a rispondere anche alle conseguenze di altre due emergenze – post-terremoto e relativo tsunami – verificatesi sempre in Indonesia a Lombok e Sulawesi negli ultimi 6 mesi. Il relativo appello sull’intervento umanitario – pari a 26,6 milioni di dollari – a metà dicembre risultava finanziato per meno del 50%.

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