- L'Ancora Online - https://www.ancoraonline.it -

Homo viator: viandante, pellegrino, turista

Filippo Lombardi

Da quando l’uomo è uscito dal cuore e dalle mani di Dio e dopo che è uscito dal giardino in cui Dio lo aveva posto, egli è un essere viandante, in continuo esodo, in uscita, alla ricerca di sé stesso e della felicità perduta. L’esodo è il paradigma della vita umana, la ricerca, il desiderio, l’attesa. Dall’inizio della storia l’uomo è in uscita, homo viator, pellegrino, viandante, turista. Nessun luogo lo soddisfa pienamente, nessuna terra è patria, nessuna casa è quella definitiva. L’uomo è un migrante; anche quando ha messo radici in un posto, lo deve lasciare.
“Esci dalla tua terra e va’…” sono le parole con cui Dio chiama Abramo a partire “verso un paese che io ti mostrerò”. Abramo parte senza sapere dove andava ma fidandosi pienamente di Dio e della sua parola. L’esperienza della fede è esperienza di esodo.
I figli di Giacobbe emigrano in Egitto e dopo quattrocento trent’anni il popolo di Israele esce dall’Egitto e, dopo un lungo peregrinare per il deserto, entra nella terra promessa; poi verso l’esilio e di nuovo ritorna. I profeti raccontano di interi popoli che camminano verso Gerusalemme.

Parte Maria per andare da Nazareth ad Ain Karim per servire la cugina Elisabetta; con Giuseppe parte verso Gerusalemme per il censimento di Cesare Augusto e a Betlemme Maria dà alla luce Gesù; fuggono, poi, col Bambino in Egitto, fanno ritorno verso Nazareth… una vita movimentata.

È stata movimentata anche la vita di Gesù, più volte è andato dalla Galilea alla Giudea, passando per la Samaria, la sua dimora preferita era la strada dove incontrava le persone, intesseva relazioni, annunciava il Regno, offriva guarigione e speranza. La sua meta era Gerusalemme dove ha compiuto la sua missione di salvare l’umanità.

È movimentata la vita dei discepoli di Cristo e della Chiesa: missionari, mandati a portare la gioia del Vangelo a tutti: Giacomo si spinge fino a Compostela, Tommaso verso le Indie, Pietro giunge fino a Roma, Paolo intraprende molti viaggi missionari. Anche oggi la Chiesa è missionaria, in uscita verso le periferie esistenziali, incontro all’uomo, ai poveri, agli ultimi.

Sono viaggi apostolici ma anche pellegrinaggi quelli che intraprende papa Francesco: parte per andare a confermare nella fede i credenti, ma anche a visitare i luoghi abitati dai santi. Papa Francesco spesso si fa pellegrino a santa Maria Maggiore per venerare la Salus populi romani, è andato a Bozzolo sulla Tomba di don Primo Mazzolari, a Barbiana da don Lorenzo Milani, a Palermo dal Beato Primo Puglisi, ad Alessano e a Molfetta luoghi di don Tonino Bello. Spesso esce dalla sua dimora di Santa Marta in Vaticano per andare a incontrare persone che vivono nella sofferenza, nella malattia, nella povertà. Il suo primo viaggio lo ha fatto a Lampedusa, semplicemente per portare una corona di fiori ai tanti migranti inghiottiti dal Mediterraneo.

Da sempre è in atto il fenomeno migratorio: interi popoli si spostano da una parte all’altra del pianeta alla ricerca di migliori condizioni di vita o all’interno del proprio continente o della propria nazione. Dall’Africa come dal Medio e dall’estremo Oriente milioni di persone fuggono dalla guerra e dalla fame, attraversano il deserto, vengono segregati e maltrattati, si avventurano su barconi e affrontano il mare alla ricerca di nuovi approdi. Incontrano e sfidano la morte, non sempre vengono accolti e fanno molta fatica a integrarsi.

Ci si muove anche per un pellegrinaggio, per raggiungere una meta religiosa, un santuario, un luogo toccato dalla presenza del divino o di un santo o di un’apparizione della Madonna: il più emblematico dei pellegrinaggi per i cristiani è quello in Terra Santa, sulle orme di Gesù. Altri luoghi significativi, meta di milioni di pellegrini, sono Santiago di Compostela, Assisi, Guadalupe, Lourdes, Fatima, Medjugorie, San Giovanni Rotondo… Ogni territorio o regione della terra ha il suo santuario, anche altre religioni vantano luoghi sacri meta di pellegrinaggi, ad esempio La Mecca per gli islamici.Non meno significativi sono i flussi turistici per ammirare le città d’arte, testimonianze storiche, cattedrali, chiese, pievi di montagna, musei, scavi archeologici, luoghi di relax in montagna o al mare, nelle isole. Anche i flussi turistici, soprattutto quelli estivi, vengono associati a esodi di massa: aerei, treni, pullman, automobili che intasano autostrade e caselli, partenze in codice rosso, ma anche turismo lento, trakking, riscoperta delle vie dei pellegrini, Via Francigena, Cammino di Santiago. Dall’Italia si va all’estero ma sono moltissimi coloro che dall’estero vengono in Italia: Firenze, Roma, Napoli, Milano… Matera. Ci si arricchisce culturalmente, si muove l’economia, avvengono scambi culturali, si ammira la bellezza della natura e di opere d’arte, si eleva lo spirito.

Chi avrebbe mai detto che Matera potesse diventare un grande attrattore turistico? Impensabile fino a pochi decenni fa. Complici alcuni film girati a Matera, tra cui Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini e il film The Passion di Mal Gibson, l’inserimento del suo centro storico tra i siti dichiarati patrimonio dell’Unesco, il recupero dei Sassi dopo l’abbandono degli anni cinquanta e, da ultimo, la sua elezione a Capitale europea della Cultura 2019, si è realizzato il miracolo: Matera è ammirata da migliaia di turisti italiani e stranieri, apprezzata per il suo fascino, riscoperta dagli stessi cittadini per la sua lunga, millenaria storia e per il vissuto umano e religioso.
La Cattedrale e le chiese rupestri, la Gravina e la murgia, i vicinati e il sistema di raccolta delle acque, gli ipogei e le case scavate nella calcarenite tufacea… tutto questo racconta di un’umanità che ha lasciato tracce profonde di una cultura dell’umano.

Un lungo, lunghissimo cammino di secoli ha portato Matera a essere quello che oggi è: luogo di bellezza, di spiritualità, di sviluppo, di futuro aperto. Luogo da cui partono i Cammini verso tutta la regione per scoprire la bellezza diffusa nelle Cattedrali, nei Santuari, nei Musei diocesani, mete di altrettanti cammini programmati per il 2019 dal Parco culturale ecclesiale “Terre di luce”. Questi tre cammini, insieme a quelli degli organi a canne, delle generazioni, delle letture, dell’avvento e del Natale, della quaresima e della Pasqua, formano un reticolo di vie che si intersecano e che proiettano verso lo sviluppo futuro di tutto il territorio. Cammini reali, ideali, virtuali, incontro tra culture diverse ma con al centro l’uomo, tutti alla ricerca della vera Bellezza, Dio. Oltre cento eventi programmati e pensati non fini a sé stessi ma come opportunità di evangelizzazione per il tramite della bellezza, per nutrire la fede e il desiderio di felicità che c’è in ogni uomo, anche in chi non crede.

È bello sapere che da Matera partono cammini verso altre città del Sud, dell’Italia, dell’Europa: molte città promuovono gemellaggi con Matera.

Per il 2019 Matera è al centro dell’attenzione dell’Italia e del mondo. Molti scelgono Matera per celebrare un convegno, ordini professionali, associazioni nazionali, confraternite, bersaglieri, accademie, scuole. Molti in questo periodo vengono a Matera per vedere il Presepe vivente, diverso da ogni altro presepe, perché qui è più vero, più vicino alla realtà di quel tempo. Molti portano qui i loro presepi perché da molti siano ammirati. Matera un crocevia di desideri, di speranza, di possibilità di un futuro migliore.

Tutti protesi verso il 2019! Anche la Marcia della pace del 31 dicembre è annuncio di un 2019 di pace per il mondo.
Tutti protesi vero il 19 gennaio del 2019 quando il Presidente della Repubblica inaugurerà l’anno di Matera Capitale europea della Cultura, con la presenza di trentacinque orchestre di fiati, autorità civili, militari e religiose.
Tutti protesi verso il 2019 con l’augurio che sia l’anno de i Cammini.
Matera, canta e cammina.