GROTTAMMARE – La storia di “Dolores Prato: una singolare vicenda letteraria” raccontata da tre giovani studiose è il primo incontro della rassegna Atelier d’inverno” che prende il via sabato prossimo, 22 dicembre, al Teatro dell’Arancio e proseguirà nei primi mesi del 2019, con altri appuntamenti dedicati, per la prima volta, anche ai più piccoli, in compagnia dell’attore Giorgio Colangeli.

Evelina De Signoribus, Elena Frontaloni e Stella Sacchini introdurranno il pubblico alla vita e all’opera della scrittrice romana, che aveva vissuto la propria infanzia e adolescenza a Treia (Macerata). Lo spettacolo avrà inizio alle ore 18. L’ingresso è gratuito.

Giù la piazza non c’è nessuno (Premio Lerici 1981) uscì nel 1980 ed è considerato il capolavoro della Prato: “Fu subito caso letterario – sottolinea il direttore artistico  della rassegna, Lucilio Santoni -: ma occorre dire che l’attenzione della critica si fermò più sull’insolita circostanza contingente di trovarsi di fronte una scrittrice esordiente quasi novantenne, che non sulla straordinaria tempra narrativa e stilistica del libro”.

Autobiografico, il romanzo costituisce il tentativo di recuperare gli anni dell’infanzia trascorsa a Treia, per ritrovare ambienti e persone, ma soprattutto per rintracciare sentimenti e slanci allora repressi. La bambina, figlia illegittima affidata a uno zio canonico e alla sorella che vive con lui, scopre improvvisamente il segreto e lo scandalo della propria nascita e ne resta colpita nel profondo. Durante l’incontro, interverranno Alberto Ricci e Piergiorgio Cinì.

La rassegna riprenderà a gennaio (sabato 19, alle ore 18) con “La dittatura del godimento: il disagio dell’epoca postmoderna”, con Daniele Luciani. Proseguirà a febbraio (venerdì 22), quando gli attori Giorgio Colangeli e Valentina Illuminati daranno vita a un doppio appuntamento:  workshop per bambini da 6 a 12 anni dal titolo Storie della Divina Commedia, alle ore 17, e conversazione teatrale “Dante e Beatrice”, alle ore 21.

“Ormai da qualche anno, Grottammare apre il proprio ‘atelier’ – ricorda il sindaco Enrico Piergallini –  uno spazio dedicato alla ricerca e all’approfondimento delle parole e dei pensieri che possono aiutare tutti a vivere meglio. Questo lavoro sulla letteratura e sulla riflessione sarà fatto sempre con pazienza e con perizia artigianale, come in ogni buon atelier. Mi piace ricordare che il titolo ha un significato profondo. E’ispirato, infatti, a una delle più belle raccolte poetiche di Remo Pagnanelli, giovane marchigiano di grande talento scomparso troppo presto”.

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