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Il Vescovo Carlo ha visitato il museo diocesano di Rotella

ROTELLA – Poco prima di riaprire al culto la chiesa di San Lorenzo in Rotella, ieri, domenica 16 dicembre, il Vescovo Carlo Bresciani, accompagnato dal Parroco di Rotella don Vincent Ifeme, dal diacono Walter Gandolfi, dal Sindaco Giovanni Borraccini ha visitato il museo diocesano della piccolo comune dell’entroterra piceno. Il nostro Vescovo è stato guidato nei locali della piccola, ma significativa, struttura dalla Dott.ssa Paola Di Girolami, responsabile del circuito dei Musei Sistini.

La Di Girolami ha introdotto la visita al museo mostrando al Vescovo Carlo un crocifisso nella forma di “Christus Patiens”, opera di un artista spoletino del XIII secolo, proveniente dalla chiesa di San Francesco alle Fratte di Montalto.

Il Vescovo Carlo ha poi potuto ammirare una croce-reliquiario astile, realizzata nel XV secolo da una bottega orafa ascolana. Il prezioso oggetto apparteneva alla chiesa di Santa Maria in Viminatu di Patrignone.

La visita è proseguita davanti a quello che forse è il pezzo di maggiore interesse del museo: un dipinto a olio realizzato dal pittore marchigiano Vincenzo Pagani. L’opera rappresenta la Vergine Maria con Bambino assisa su un trono in compagnia dei Santi Giovanni Battista (con tunica di peli di cammello, mantello rosso e croce astile e annesso cartiglio con la consueta scritta “Ecce Agnus Dei”), Sebastiano (il cui corpo è trafitto da 4 frecce), Caterina d’Alessandria (con la palma, simbolo del martirio, e ai suoi piedi una ruota dentata) e Lucia (ancora con la palma e un calice con i suoi occhi). Sulla lunetta il corpo di Cristo morto è abbracciato dai dolenti, presumibilmente le pie donne con Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo. La composizione risente dell’influsso degli artisti Carlo Crivelli e Lorenzo Lotto.

All’uscita dal Museo, il Vescovo Carlo ha potuto constatare lo stato fatiscente della chiesa di Santa Viviana, gravemente compromessa dagli eventi sismici: la calotta absidale è particolarmente danneggiata e numerosi calcinacci si trovano ancora a terra.

Durante la visita il Vescovo Carlo e il Sindaco Giovanni Borraccini si sono trovati d’accordo sull’importanza di conservare queste opere nei rispettivi territori, anche se da un punto di vista logistico sarebbe più comodo farle confluire tutte in un unico polo museale, ma, appunto, l’intenzione è proprio quella che le popolazioni locali sentano sempre più proprie queste ricchezze che il territorio possiede.