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Montelparo, Sindaco Screpanti: “Ad oltre due anni dal terremoto troppo poco si è fatto”

Di Giuseppe Mariucci

MONTELPARO – Ci riceve son la solita cortesia, il Sindaco di Montelparo, Marino Screpanti.
A lui nei giorni scorsi avevamo chiesto, telefonicamente, chiarimenti circa la situazione post-terremoto a Montelparo.

Avevamo fatto questo passo perché tante lamentele e mugugni incominciano a girare in paese sul fatto che, dopo oltre due anni dal terremoto, che ha ridotto in ginocchio anche Montelparo, poco ancora si muove!
E questo paese è lo stesso che è considerato da anni, giustamente, come quello a più alta frequenza turistica del Fermano attrezzato com’è per ricevere decina di migliaia di persone.

Il terremoto ha qui stroncato tutte quelle risorse culturali che richiamavano tanti turisti: le Chiese, i monumenti e l’ex Convento Agostiniano (che era stato attrezzato quale centro culturale di prim’ordine con musei, mostre, convegni, formazione, spettacoli e possibilità di ricevere migliaia di turisti nelle sue ampie sale riservate all’ostello)!

Ora tutto, da due anni, tace e sembra non avere prospettive!
Gli unici interventi qui avvenuti sono stati quelli che hanno messo in sicurezza tutte le costruzioni pericolanti!
Non parliamo poi delle case private che, per inagibilità, hanno visto costretti, i loro abitanti, ad abbandonarle e a “espatriare” in lidi più tranquilli!
Considerate tutte queste problematiche, Il Sindaco Screpanti ha ritenuto opportuno fare due chiacchiere a quattrocchi per poter meglio snocciolare ogni problema.

Ed ecco allora raccontato il nostro breve incontro:

“Intanto c’è da precisare – inizia il Sindaco – che le Chiese interessate a Montelparo capoluogo sono quattro:
-San Michele Arcangelo (Chiesa sede della Parrocchia);
-San Gregorio Magno;
-Santa Maria Novella;
-Sant’Agostino (con annesso convento Agostiniano – di proprietà comunale).

A queste c’è da aggiungere quella di Sant’Antonio da Padova (con, al suo interno, preziosissimi affreschi) che da tempo risente di problemi di sicurezza e stabilità (tetto crollato n.d.r.).

A un paio di chilometri dal centro abitato abbiamo anche quel piccolo gioiello che è il Santuario Agreste di Santa Maria in Camurano, recentemente restaurato, ma che ha anch’esso necessità di sistemazione.
Per quanto riguarda le abitazioni private sembrerebbe che qualcosa si stia muovendo con l’inizio dei lavori per le primissime case da sistemare.
Per chiese e monumenti storici, invece siamo a rilento!

Sembrerebbe che qualcosa si stia risolvendo per la Chiesa di San Michele Arcangelo che, se si riesce ad accelerare un iter burocratico obiettivamente lento e complicato, e con un finanziamento certificato di circa 300 mila euro, potrebbe essere riconsegnata all’uso dei fedeli e dei flussi turistici, già dalla fine prossima primavera. Oggi tutte le cerimonie liturgiche (tranne i funerali che sono celebrati direttamente al Cimitero!) avvengono all’interno della piccola Chiesa di San Pietro e San Silvestro (recentemente restaurata come Sala Convegni n.d.r.).
Altri fondi promessi, quali i Tre Milione e quattrocento mila euro per il Complesso di Sant’Agostino e i 400 mila euro per la Chiesa di Santa Maria in Camurano, non sono però a oggi certificati.
In tutto il disastro su elencato non c’è da dimenticare la situazione criticissima della Sede Comunale che è costretta a barcamenarsi tra garage, sottoscale e stanze di estrema precarietà!
C’è da osservare infine che l’impossibilità di una frequenza tranquilla e sicura danneggia moltissimo, negli animi dei parrocchiani montelparesi, il bisogno di religiosità e di comunità (e parliamo anche di attività di oratori, preparazione ai sacramenti ecc.)”.

Grazie Sindaco per l’estrema franchezza e per la pacata illustrazione di un problema che senza dubbio potrebbe portare facilmente a momenti di profonda irritazione!