Il Santo Padre auspica che la “provvida iniziativa ‘Venezia in rosso’”, organizzata questa sera dal Patriarcato di Venezia e da Aiuto alla Chiesa che soffre, “susciti una doverosa attenzione da parte di tutti al grave problema delle discriminazioni che i cristiani subiscono in tante parti del mondo”. In un messaggio inviato al patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia, a firma del segretario di Stato card. Pietro Parolin, il Papa rivolge il “suo affettuoso saluto” ai giovani che prenderanno parte al pellegrinaggio diocesano che precederà l’illuminazione della basilica della Madonna della Salute, del tratto antistante del Canal Grande, del Ponte di Rialto e di altri luoghi simbolo della città lagunare. Un evento che, si ricorda nel messaggio, “ha il fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma di tanti cristiani perseguitati a motivo della loro fede”.
Nel testo si legge inoltre che “vi sono infatti Paesi dove è imposta un’unica religione, altri dove si assiste ad una persecuzione violenta o sistematico dileggio culturale nei confronti dei discepoli di Gesù”. Ecco perché è essenziale organizzare eventi simili a quello veneziano e ad altri analoghi promossi da Acs che ha illuminato importanti monumenti come il Colosseo per attirare l’attenzione del mondo sulle tante violazioni alla libertà religiosa. Un diritto, quest’ultimo “fondamentale dell’uomo – conclude il messaggio – che va riconosciuto poiché riflette la sua più alta dignità”.

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