Di Giuseppe Mariucci

MONTELPAROC’era da aspettarselo!
Non era possibile che il carissimo “Maestro Fano” (come viene semplicemente chiamato ancora) non ci facesse un’altra sorpresa!
E, alla soglia dei 104 anni che compirà il 24 novembre prossimo, la sorpresa ce l’ha fatta!
Domenica 11 novembre uscirà, infatti, un libro delle sue memorie, curato da Grazia Vergari, dal titolo “Memorie di un centenario: Onofrio Fano”!
L’Associazione Combattenti e Reduci di Montelparo, per dargli il massimo onore e la massima attenzione, ha voluto far coincidere con la Celebrazione della Giornata del 4 Novembre (che è stata programmata appositamente per la domenica successiva) la presentazione del Libro del “Maestro Fano”. Quella de “I Combattenti” è l’Associazione di cui è stato presidente per un tempo immemorabile e della quale ora è Presidente “Ad Honorem”!

Onofrio Fano ha collaborato a fare la storia di Montelparo!
Qui è stato Sindaco nei difficilissimi primi anni ’50; fondatore e membro per anni della Pro-Loco; quale componente del C.d.A. avvia la trasformazione dell’Opera Pia Ospedale in Istituto Mancinelli; sempre collaboratore attivo di ogni iniziativa che avesse quale scopo l’interesse del paese.
Come Maestro elementare ha avviato con grande scrupolo la formazione di centinaia e centinaia di ragazze e ragazzi. Si è dedicato alla cultura con tanta capacità e passione facendo ottenere ovunque grande considerazione per il nostro paese. E non è certo un caso se il “Maestro” (come veniva comunemente e semplicemente chiamato! Chiunque anche oggi venisse a Montelparo per visitarlo deve solo chiedere de “Il Maestro”: tutti sanno di chi si parla!) ha avuto l’onore della nomina a “Cavaliere della Repubblica”! Per quelli che lo conoscevano, venne spontaneo esclamare: -“Chi meglio di lui?”-
Anche l’Amministrazione Comunale di Montelparo l’ha insignito, nel 2013, del Premio “Il Petrocchini D’Oro” che era concesso annualmente al montelparese di spicco!

Un territorio, quello di Montelparo, che il Maestro conobbe a ventiquattro anni: non l’ha più lasciato e, anzi, per esso ha speso, con il massimo impegno, tanto tempo della sua vita e per il quale non ha mai mancato di sottolineare il suo immenso amore (dopo la famiglia)!
Per rafforzare il concetto di dedizione e amore che il “Maestro Fano” ha avuto per Montelparo, basterebbe ricordare che, dopo una mattinata passata a insegnare in classi numerosissime di quelle scuole elementari di cui era anche il Fiduciario, si calava nel ruolo di responsabile, e per tantissimi anni, della Biblioteca Pubblica (senza ricevere alcun compenso). Qui ognuno era solito recarsi per prelevare un libro da portare a casa, ma da restituire dopo la lettura. Il “Maestro”, oltre ovviamente a far mettere la firma per il prelievo e dare la sua alla restituzione, chiedeva un “riassunto” di quanto letto: e lui si metteva con attenzione in ascolto.
E’ curioso che questa Biblioteca insisteva nello stesso locale, in cui si occupava di vendere giornali, il bidello delle stesse scuole elementari. E la coincidenza non finiva certo qui! I due ebbero la ventura di essere stati fatti prigionieri, al tempo della seconda guerra mondiale, dagli inglesi e nello stesso posto. Furono insieme, perciò, in India, in Africa Equatoriale (come amavano definirla!) e in Inghilterra. Tornarono in patria praticamente insieme. Il “Maestro Fano” fu mandato in congedo con i gradi di Capitano! Continuarono, per anni, a stare fianco a fianco anche a Montelparo.
Dopo la fine della guerra e della prigionia, a Montelparo formò la sua famiglia con Eraclea Lupi che è ancora al suo fianco. Da loro nacquero i figli Ennio e Gloria!

Grazie “Maestro” per quello che hai rappresentato per tante generazioni e rappresenti ancora per tutti noi: una guida e un esempio di rettitudine, onestà, serietà e tenacia.

Complimenti, a te e a Grazia Picciotti (che ci ha lavorato con tanta convinzione, passione e dedizione), per l’opera che ci consegnerai Domenica 11 Novembre con una conferenza appositamente organizzata alle ore 16,30 presso l’Hotel La Ginestra di Montelparo!

E, comunque, di questo e di altro ancora, ne parleremo con te per almeno altri… cento anni, vero “Maestro”?

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